In corteo contro il Gpl denunciate due ragazze
Chioggia. Le due studentesse hanno partecipato alla manifestazione del 26 luglio davanti all’impianto. Il comitato rassicura: «Le difenderemo»
CHIOGGIA. Denunciate due studentesse che hanno manifestato nel luglio scorso contro il passo carraio abusivo del deposito Gpl. Le due ragazze, maggiorenni, hanno ricevuto la denuncia dalla Digos per aver imbrattato il suolo pubblico con la scritta “abusivo”. Una reazione che il comitato No Gpl ritiene «sproporzionata» rispetto al valore civico della battaglia contro l’impianto ricordando alle forze dell’ordine il loro ruolo fondamentale nel caso si debba attuare il piano di emergenza esterna per un incidente al deposito.
Le due ragazze fanno parte del collettivo studentesco che da mesi sta supportando la battaglia del comitato. La manifestazione si era tenuta il 26 luglio, nel giorno in cui scadevano i 90 giorni concessi dall’ordinanza comunale, firmata dal dirigente all’Urbanistica il 27 aprile scorso, a Costa Bioenergie per chiudere il varco e ripristinare la fisionomia originaria dei luoghi. Abusività ribadita dal Tar che aveva rigettato il ricorso presentato dalla ditta, ribadendo la necessità del ripristino dell’area in cui era stato anche chiuso uno scolo. Il comitato aveva organizzato un presidio perché il Comune, malgrado la sentenza del Tar, aveva deciso di non procedere in modo coatto ma di attendere che fosse la ditta a eseguire le opere di ripristino. Una scelta che il comitato ha duramente criticato e che ha provocato anche un esposto in Procura per negligenza.
A quel presidio parteciparono anche alcuni ragazzi del collettivo studentesco e due ragazze manifestarono il dissenso scrivendo “abusivo” per terra con lo spray. «Forse hanno infranto qualche particolare normativa del codice della strada», sostiene Roberto Rossi, presidente del comitato, «ma non hanno fatto del male a nessuno, anzi stavano manifestando nel tentativo di salvaguardare l’incolumità di tutti, compresa quella di chi ha deciso di denunciarli, delle loro famiglie e dei loro figli che andranno a scuola vicino all’impianto e dovranno anche loro prepararsi a seguire un piano di emergenza che speriamo non venga mai attivato. Noi del comitato difendiamo queste ragazze perché la presenza al presidio aveva un obiettivo talmente importante dal punto di vista civico, che la denuncia fatta sfigura enormemente. Le forze dell’ordine svolgono un ruolo attivo e fondamentale nella gestione di una emergenza esterna su un impianto a rischio di incidente rilevante, come quello di Punta Colombi. In un caso del genere, dovranno mantenere l’ordine pubblico, conoscere perfettamente le vie di fuga ed essere formati sulla gestione dell’evento, il tutto con personale e mezzi già insufficienti allo stato attuale».
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