In classe con il giubbotto: all’8 marzo ancora freddo

Mirano. In aula con 11.9°. A un mese dallo sciopero degli studenti per l’acqua nei corridoi e il gelo la situazione non migliora, i genitori scrivono a Brugnaro

MIRANO. In classe con 11 gradi centigradi. Si sono ritrovati così ieri mattina gli studenti dell’istituto tecnico 8 Marzo di Mirano. Sono arrivati in aula e il termostato segnava esattamente, come si vede dalla foto, 11.9 °C. Una temperatura decisamente troppo fredda per poter fare lezione e stare seduti ore sui banchi con penne e quaderni per prendere appunti, soprattutto dopo la nevicata di domenica e il freddo di questi giorni. Così armati di santa pazienza, di prima mattina, sono andati a parlare con il vicepreside, ma la situazione non si potuta risolvere e così hanno fatto lezione per tutta la mattinata di ieri bardati di guanti, sciarpe, berretti e cappotti.

Majorana al freddo, dura lettera a Brugnaro

«Siamo andati a parlare con il vicepreside», racconta una studentessa, «ma abbiamo fatto lezione per cinque ore al freddo, con addosso i giubbotti. Ci avevano detto di cambiare classe ma poi ci hanno fatto rimanere lì. Il punto è che i termosifoni funzionano però non scaldano». «Non è possibile fare lezione con addosso i giubbotti», aveva detto Carlo Marigo, rappresentante dell’istituto 8 Marzo, «la scuola è la nostra casa, noi lì ci passiamo anche otto ore al giorno, tutti i giorni. Non andiamo a divertirci».

Gli studenti dell’8 Marzo avevano iniziato a protestate il 13 novembre scorso, ma a distanza di un mese le cose non sembrano essere migliorate. Pioggia nelle classi e temperature siberiane. Gli studenti il 13 novembre si erano ritrovati a dover fronteggiare l’acqua all’interno della scuola con scope, stracci, secchi e cartoni. Poi il 27 novembre i ragazzi avevano organizzato una giornata di sciopero totale che aveva coinvolto anche gli studenti del Levi e del liceo Majorana: i genitori dei ragazzi del liceo ora scriveranno una lettera a Brugnaro. Madri e padri denunciano le temperature troppo gelide nelle aule di una scuola italiana, oltre alle infiltrazioni e alle condizioni fatiscenti in cui versa la scuola. E dire che la Città metropolitana, per mezzo del consigliere delegato Saverio Centenaro, aveva fatto sapere, dopo il sopralluogo, che mai le temperature erano scese al di sotto dei 16 gradi centigradi. Ce ne dovrebbero essere almeno 19.5, anzi nelle case si raggiungono tranquillamente anche i 23°.

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