In casa 36 chili di marijuana e due mitra

Bibione. Trovata in tre appartamenti di corso del Sole la “centrale” dello spaccio. Fermate 4 persone, tutte insospettabili
DE POLO - DINO TOMMASELLA - PRAMAGGIORE - SEQUESTRO DROGA
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BIBIONE. Droga nelle scuole e non solo; individuata, in un’operazione denominata “Gabbiano 2017" la "centrale” dello spaccio, in tre appartamenti di corso del Sole. Sequestrati 22 mila euro, 1000 franchi svizzeri, 36 chili e mezzo di marijuana, 42 grammi di cocaina, due mitragliatori Skorpion 765 di fabbricazione cecoslovacca e strumenti necessari a imbustare la droga. Immesso sul mercato tutto lo stupefacente avrebbe potuto fruttare 300mila euro. La Procura di Pordenone, su richiesta del pubblico ministero Marco Brusegan, ha disposto il fermo di 4 persone, tra cui una coppia formata da marito e moglie. Si tratta tutte di persone insospettatbili, e residenti a Bibione: Hisny Sheshi, 37 anni, Ilirjan Isufi, 35 anni, Sokol Pali 31 anni e la moglie Anisa Mema, 30 anni.

I primi tre si trovano in carcere a Pordenone, mentre per la donna è stato concesso il beneficio dei domiciliari, per darle la possibilità di accudire una bambina piccola.

Il blitz è scattato nel pomeriggio di mercoledì ed è stato condotto dalla Squadra mobile di Udine, in collaborazione con la Squadra mobile di Venezia, la Guardia di Finanza, gli agenti del Commissariato di Polizia di Portogruaro, e la Polizia locale di San Michele Bibione. La droga, secondo gli inquirenti, proveniva dall’Albania, Paese natale di tutti i soggetti arrestati. L’inchiesta era stata avviata dopo alcuni sequestri di droga avvenuti ai danni di consumatori che gravitavano sulle scuole superiori di Udine. Gli agenti sono riusciti a ricostruire l’intera filiera, prima individuando alcuni spacciatori, e poi hanno fatto la pesca grossa, individuando cioè il “covo” di Bibione. Da Corso del Sole partivano i rifornimenti destinati alle piazze di Treviso e di Udine. Lo stesso giorno dell’arresto eseguito a Bibione sono state fatte tre perquisizioni: a Lignano, Bibione e Treviso. Una grossa mano, agli inquirenti, l’ha data l’efficiente sistema di videosorveglianza di San Michele, che conta 40 telecamere.

È grazie infatti ad alcuni fotogrammi che sono stati individuati gli spacciatori che si rifornivano a Bibione per andare poi a spacciare marijuana, e piccoli quantitativi di cocaina, davanti agli istituti scolastici di Udine e sulle piazze di Treviso. «Bibione è una località sicura, e quanto accaduto è solo un episodio isolato», getta acqua sul fuoco il sindaco, Pasqualino Codognotto, «e bisogna dire che il sistema di videosorveglianza è stato assolutamente decisivo. Dispiace molto però che questa vicenda abbia riguardato persone che abitano nella nostra località». Secondo chi li conosce bene, infatti, tutti gli arrestati sono definite persone normali, dedite al lavoro. Invece gestivano una pericolosa organizzazione dedita allo spaccio di droga tra i più giovani.

Rosario Padovano

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