«In Canal Grande solo con motore elettrico»
Il sindaco Brugnaro annuncia la Ztl per l’acqua. Boraso: «Due anni, poi l’ordinanza»
VENEZIA. In Canal Grande solo con il motore elettrico. Il sindaco Luigi Brugnaro lancia la proposta alla Certosa, al convegno sulla mobilità acquea sostenibile organizzato da Assonautica. «Questo è il futuro», dice, «bisogna cominciare a utilizzare i nuovi motori, gli imprenditori devono investire. Poi chi non li ha non entrerà più in Canal Grande. Semplice».
Occasione, la presentazione del propulsore ibrido messo a punto dalla Transfluid, una società di Gallarate specializzata nella produzione di motori elettrici integrati. Nella darsena della Certosa ce ne sono quattro esemplari. Il sindaco sale a bordo, li prova, si fa spiegare le loro caratteristiche.
«Soldi pubblici non ce ne sono», avverte, «è un’innovazione che i trasportatori, i motoscafisti devono accettare. Certo noi andremo in cerca di fondi europei. Il futuro ci porta in quella direzione». Meno rumore, meno inquinamento. Basse velocità e in qualche caso anche meno moto ondoso. I motori elettrici sono silenziosi. Si possono utilizzare nelle acque calme, nei rii interni e in Canal Grande. Si può cambiare la propulsione semplicemente premendo un bottone e tornando al gasolio. In quel caso si caricano viaggiando anche le batterie al litio, che possono essere messe in carica anche nella rete elettrica e nelle centraline. Che però ancora a Venezia non ci sono.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 09.04.2018.- Presentazione barche ibride alla Certosa in presenza del Sindaco Luigi Brugnaro.
Come partire? «Un passo avanti importante», commentano gli operatori, «anche se problemi ce ne sono». Il primo è il peso delle batterie. 400 chili per un “topo” da trasporto, almeno 200 per un taxi. Poi le dimensioni del propulsore, non ancora compatibile con il vano motore dei taxi. «Ma l’obiettivo non è più rinviabile», conferma l’assessore alla Mobilità Renato Boraso, «questo è il nuovo mercato. Due anni per mettersi in regola, poi il Comune farà l’ordinanza. Una Ztl per l’acqua. Chi non ha motori puliti non entra in città».
Alberto Sonino, amministratore unico di Vento di Venezia e della Certosa, darsena e parco urbano, fa gli onori di casa. «Giusto che in questo luogo si parli di nautica e di mobilità compatibile». Roberto Magliocco, presidente di Assonautica, ricorda i danni provocati dall’inquinamento alla salute.
«Uno su nove nel mondo muore di inquinamento», attacca, «un tema che non possiamo più eludere». Agostino Amadi da Burano ricorda di avere già in servizio una barca da lavoro autorizzata dal Rina, il registro navale, che funziona con l’energìa elettrica. Così Piero Tosi, antesignano trasportatore che ha realizzato barche a propulsione elettrica. Moreno Vizianello, titolare dell’omonimo cantiere con sede a Campalto e Casale sul Sile, ricorda i propulsori ibridi già realizzati e in servizio per le barche di Alilaguna. L’ultima si chiama “Scossa”, altre due arriveranno presto.
Un problema è costituito anche dalle flotte delle società pubbliche, tra le più inquinanti. I mezzi di Veritas, rumorosi e inquinanti. Gli stessi battelli di Actv, che emettono fumo nero. «È un problema molto complesso», dice il sindaco, «perché quelli sono mezzi studiati apposta per essere stabili e portare una grande quantità di gente. Spesso li abbiamo tutti in servizio, dovremo cominciare a sperimentare. Ma i tempi sono lunghi, non prometto cose che non si possono realizzare».
Un altro concetto su cui Brugnaro insiste è quello della «concertazione». «Vogliamo realizzare questo progetto con il contributo delle categorie», dice, «non vogliamo dare multe, ma convincere che questo conviene anche a loro. Un turista preferisce viaggiare in silenzio e senza fumo».
Le batterie e il peso dei motori sono problemi tecnici, insiste Brugnaro. «Ma il Comune vuole percorrere quella strada. Quando sono stato a Tokio, ho visto che in fondo noi qui siamo anche più avanti di loro sui nuovi motori a idrogeno. Andiamo avanti».
Le barche sperimentali che ieri sono state provate dal sindaco, dagli operatori e anche da un ufficiale dei carabinieri, erano una pilotina, una barca in alluminio, un topo da trasporto con gru – anch’essa alimentata con i pannelli elettrici –, un prototipo di taxi con guida a prua. Effetto positivo, rumori ed emissioni zero. Adesso si tratterà di calare nella pratica le buone intenzioni. Negli ultimi decenni la laguna è sempre stato il fanale di coda in quanto a rispetto dell’ambiente. Circolano ancora senza alcun controllo motori inquinanti, fuoribordo a due tempi (con la miscela di olio e benzina, come i motorini), nafte e filtri molto poco efficaci. La svolta, oggi, è quasi obbligata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video