In cabriolet con la bara per un voto alla Madonna / VIDEO

Ivano De Marchi , di Marcon, guida in giro per il Veneto: "Andrò in 1000 chiese". Intanto, lungo la A4, la Polstrada lo ha fermato; ripreso da cellulari di passanti, il video spopola in rete. Il sindaco: "E' un messaggio contro di me"
MARCON (Venezia). Dal mare ai monti in giro con una bara saldamente allacciata alla cintura di sicurezza, al fianco del guidatore, sul posto del passeggero.


Uno scherzo? Nemmeno per sogno. In tanti durante il fine settimana appena trascorso e il lunedì di festa, hanno immortalato un uomo al volante di una Mercedes cabrio, che scorrazzava in giro per le località venete sfrecciando con la sua auto. Solo che al posto della moglie, rimasta a casa, l'automobilista aveva con sé una bara di colore chiaro, adagiata sul sedile.


Più di qualcuno l'ha immortalato col cellulare: il filmato messo in rete quasi simultaneamente, nell'arco di poche ore è stato cliccato da ben 65 mila persone, che hanno "postato" di tutto.


Alla polizia stradale che lo ha fermato durante la corsa in diverse località ha spiegato candidamente e cordialmente, di avere uno scopo, quello cioè di far benedire la bara dalla Madonna e di essere diretto al santuario di Monte Berico (ha corso anche lungo l'A4). Di tutta risposta gli agenti hanno strabuzzato gli occhi, poi hanno controllato assicurazione, patente, libretto e per finire gli hanno pure fatto l'alcoltest, per vedere se per caso era sbronzo. Niente di tutto questo.


Al volante della cabrio Ivano De Marchi, 65 anni, residente a Marcon. La bara non è mica di quelle finte, è verissima e gli è costata 500 euro. Sabato ha girato per le spiagge del litorale, Eraclea, Bibione, Caorle, ovunque si trovasse una chiesa, lui si fermava con la sua auto, faceva smontare la bara e poi registrava tutto su un diario.


Domenica la tappa è stata il santuario della Madonna a Monte Berico, ieri si è sbizzarrito verso altre destinazioni. "Sono stato fermato da due pattuglie - racconta - ho aperto la cassa, poi gli agenti sono stati una ventina di minuti al telefono per gli accertamenti del caso, si sono assicurati che non avessi bevuto e che non avessi assunto droga, ma alla fine non mi han fatto la multa visto che avevo preso tutte le precauzioni: mi han solo detto di andare piano e di legare bene la cassa".


Che - assicura - non può volare via perché ben allacciata alla cintura. Tutti però son curiosi di sapere che cosa c'è sotto. "Ho sognato la Madonna - racconta - e ho fatto un voto, devo portare la bara a far benedire in 1000 chiese, sono a 120, poi forse riuscirò a stare meglio".


Un gesto simbolico insomma: «Tutti sanno - aggiunge - di che si tratta e al mare in tanti mi hanno pure applaudito".


Anche il sindaco, Pier Antonio Tomasi, ha afferrato e immagina pure che il gesto sia riferito proprio a lui. Motivo? Ivano De Marchi da anni lotta con il Comune, da quando la pista da cross del Moto club in viale Don Sturzo a San Liberale di cui era presidente, è stata chiusa perché si trovava a ridosso dell'ex discarica in corso di messa in sicurezza, prima da parte del Consorzio di Bacino, poi di Veritas. "Un'ingiustizia - spiega - frutto di pura cattiveria".


E così, dopo essersi rivolto ad un avvocato, ha iniziato a dar voce alle sue proteste eclatanti. L'ultima trovata, quella di girare con una bara da morto in auto: "Protesto come posso - spiega - oggi non c'è la possibilità di farsi ascoltare se non così, ho fatto un voto e lo porterò a termine, con l'aiuto della Madonna".

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