In bici fino a Orte contro la Romea
MIRA. Una decina di persone partiranno venerdì 6 dicembre dal municipio di Mestre per una biciclettata fino ad Orte con l’obiettivo di dire no alla Nuova Romea, l’autostrada che correrà in parallelo alla statale 309 fino a Ravenna; da qui giungerà fino a Cesena e a Orte in provincia di Viterbo attraversando gli Appennini. L’iniziativa è del comitato “Opzione Zero”. «Attivisti del comitato e di altre associazioni» spiega Mattia Donadel, (in foto) uno dei partecipanti «partiranno venerdì alle 7.15 dal Municipio di via Palazzo e toccheranno tutti i 48 Comuni delle cinque regioni attraversate dall’opera. Saranno distrutti territori, campagne e ambienti di pregio come la Riviera del Brenta, il Delta del Po, le Valli di Comacchio, intere vallate dell’Appennino. La delegazione porterà con se l’appello della Rete Nazionale Stop Orte-Mestre (www.stoporme.org) che raccoglie l’adesione di organizzazioni di carattere locale, regionale e nazionale contrarie alla nuova autostrada. L’obiettivo è di sensibilizzare le amministrazioni comunali, ma anche incontrare i cittadini, le associazioni e i comitati che sui vari territori sono impegnati in questa difficile battaglia».
Iniziative per accogliere e accompagnare i ciclisti sono previste a Mira, Codevigo, Cavarzere, Comacchio, Ravenna, Cesena, Perugia, Terni. «La mobilitazione – spiegano anche Lisa Causin e Rebecca Ruvoletto dei comitati - sta crescendo di giorno in giorno. Con il gruppo di ciclisti ci saranno alcuni mezzi d’appoggio. Il percorso seguirà il tracciato della nuova autostrada per documentare gli impatti dell’opera sui territori. Lunga 396 chilometri, l’autostrada attraverserà cinque regioni provocando danni in termini di consumo di suolo, aumento di frane e alluvioni, inquinamento atmosferico. Contestata è anche l’utilità dell’opera: i flussi di traffico sulla attuale Romea e sulla E-45 non giustificano la realizzazione di una infrastruttura da oltre 10 miliardi di euro, un debito che finirà per pesare sulle tasche dei cittadini. Con investimenti molto più contenuti si potrebbe riqualificare e potenziare la rete stradale esistente». (a.ab.)
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