In aumento l’esercito dei senzatetto
Aumenta il numero di senzatetto sul territorio comunale e sono sempre più giovani in età lavorativa quelli che chiedono aiuto o sono costretti a vivere su una panchina al freddo. È la realtà offerta dal progetto “Senza Dimora”, coordinato dal Comune, che anche quest’anno è entrato nella sua fase intensiva con l’assistenza notturna a Venezia e Mestre. A decine i volontari coinvolti per evitare che il freddo possa causare vittime, ma anche per provare a reinserire nel contesto sociale persone che hanno perso tutto o non hanno mai avuto qualcosa.
Da martedì gli “angeli” notturni sono entrati in azione per affrontare il problema e lo faranno tutte le sere fino a marzo. «Senza Dimora è un progetto che si sta rivelando sempre più prezioso ogni anno che passa», sottolinea il vicesindaco Sandro Simionato. «Un aspetto cui teniamo moltissimo è che vive di una grande risposta da parte del mondo del volontariato. Si cerca di aiutare chi si trova ai margini della società, offrendo una coperta, qualcosa di caldo da bere, ma anche assistenza medica, legale e a livello di servizi sociali. Il Comune investe 300 mila euro l’anno per questo, purtroppo da Stato e Regione non arriverà nulla quest’anno».
Uno degli aspetti principali della fase di emergenza inverno del progetto, è quella rappresentata dal poter avere un letto caldo dove dormire. Sono 125 i posti per gli uomini alla Fondazione Casa dell’Ospitalità e 8 quelli per le donne; 23 quelli al centro Betlemme per gli uomini, 20 solo per le donne alla Casa Taliercio e 15 al centro Betania di Venezia; mentre la Caracol mette a disposizione 24 letti a Marghera. 215 posti in tuto, un numero maggiore rispetto allo scorso anno, perché maggiore è la richiesta. «Stiamo portando avanti anche alcuni progetti per il reinserimento», aggiunge Simionato, «come l’orto per la produzione agricola in via delle Messi, mentre la Casa dell’Ospitalità mette a disposizione due posti per accompagnamento sanitario. E poi c’è il contributo di Emergency che si è unita al gruppo di volontari».
Alle uscite notturne va aggiunta l’accoglienza diurna con le varie mense territoriali, il servizio docce in via Giustizia e la preziosa assistenza medica che Croce Rossa e Croce Verde mettono offrono all’esterno dalla stazione ferroviaria di Mestre. «E proprio la stazione sarà importante quando si presenterà il freddo pungente», conclude Simionato. «Con la Prefettura c’è grande collaborazione e farà da tramite quando lo chiederemo. A Mestre sono in corso però dei lavori, speriamo si possa usare almeno la biglietteria».
«Con Sos coperte stiamo ottenendo buoni risultati», aggiunge Davide Mozzato dalla cooperativa Caracol. «Ci siamo mossi per tempo stavolta, e anche in queste ore proseguono le donazioni. In inverno, per la strada, una coperta può davvero fare la differenza e salvare una vita. La gente lo ha capito e si dimostra generosa, ma ne servono molte».
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