In arrivo il picco dell’influenza Ma ci si può ancora vaccinare

Nell’ultima settimana di dicembre sono stati colpiti soprattutto i bambini fino ai 4 anni (8 ogni 1000) Da gennaio molti di più gli adulti costretti a letto, l’andamento sarà vincolato alle temperature
Di Simone Bianchi

Avanza a grandi falcate l’epidemia influenzale, ma si è ancora in tempo per vaccinarsi. Dopo aver colpito i bambini, infatti, iniziano ad aumentare i casi tra gli adulti, prima avvisaglia che il problema inizia ad assumere connotati più ampi, con una situazione in linea rispetto agli anni precedenti. È in genere questo il periodo in cui l’influenza costringe a letto sempre più persone, arrivando a intensificare i suoi effetti tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.

Già nelle scorse settimane in Italia, e ancora di più nel Veneto, era stata superata la soglia che determina l’inizio del periodo epidemico delle sindromi influenzali, cioè quel valore convenzionale di 2,36 casi ogni mille assistiti. E l’influenza continua a diffondersi, anche se con valori che aumentano più lenta-mente.

Nell’ultima settimana di dicembre, l'incidenza nei bambini tra 0 e 4 anni è stata di 8,4 casi su mille abitanti. E aumenta ancora se si considera solo il Veneto, dove si registra un valore tra i più alti in Italia, cioè di 14 casi ogni mille assistiti, con il territorio di competenza dell’Asl 12 che non è stato immune alla situazione.

Nella fascia dai 5 ai 14 anni, il dato nazionale dell’incidenza è a 4,51 casi ogni mille abitanti, in Veneto siamo quasi 11. Molto più bassa, per il momento, e conforme nella media nazionale, è l’incidenza dell’influenza tra gli adulti e gli anziani. In queste categorie però si segnalano numerosi casi nella prima settimana del 2015, su cui non ci sono ancora dati analitici precisi, ma la situazione testimonia il fatto che l’epidemia comincia a prendere piede e a creare tutti i problemi del caso.

Tuttavia, il picco influenzale potrebbe anche slittare, dal momento che nei prossimi giorni sono previste temperature più miti, quando invece il virus diventa più aggressivo con l’abbassarsi di questi valori, momento in cui è più facile prendere freddo e così aprire la strada all’influenza e ai suoi fastidiosi effetti che vanno da febbre alta a tosse, mal di gola, nausea o problemi gastroenterici.

I dati sul progredire dell'influenza sono raccolti e forniti a livello nazionale e in Veneto da Influnet, la rete di sorveglianza della sindrome influenzale coordinata dall'Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Centro Interuniversitario per la Ricerca sull'Influenza di Genova e il sostegno del Ministero della Salute. La rete si avvale del contributo dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e dei referenti nelle varie aziende sanitarie e le Regioni.

In Veneto hanno aderito alla rete 84 medici cosiddetti “sentinella”, appartenenti a 8 aziende sanitarie e che assistono un numero di persone sufficiente a garantire un campione conforme a quello della struttura della popolazione regionale.

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