In arrivo altri bomboloni di Gpl
Chioggia. Il vicesindaco Veronese: «Costa Bioenergie potrebbe affittare i terreni vicini all’impianto»
CHIOGGIA. I bomboloni potrebbero moltiplicarsi. Le aree adiacenti al cantiere del gpl, dove un tempo c’era la discarica, potrebbero essere affittati da Costa Bioenergie per ospitare altri serbatoi. Una voce che gira già da più di qualche settimana e che è stata in qualche modo confermata anche dal vicesindaco Marco Veronese durante l’incontro tra il comitato No Gpl e i pescatori. L’ipotesi sta suscitando forti perplessità in città e nuovi timori che il porto possa trasformarsi da commerciale a industriale-petrolifero.
Altri bomboloni in arrivo?
Non c’è alcun documento al riguardo né richieste di modifiche al progetto originario, ma da qualche settimana più di qualcuno sostiene che nei prossimi anni potrebbero arrivare nuovi serbatoi e che i piazzali adiacenti a Punta Colombi potrebbero riempiersi di una teoria di bomboloni. «Il rischio c’è», spiega il vicesindaco Veronese, «i piazzali nelle vicinanze a chi potrebbero interessare? Nessuna impresa andrà a investire nei terreni confinanti al deposito, anche perché ci saranno delle prescrizioni e delle distanze minime da rispettare. Anche a logica viene da pensare che Costa Bioenergie sarebbe l’unica società interessata a utilizzare quei terreni, magari per ampliarsi. Potrebbero chiedere di aumentare la capienza del deposito portando altri bomboloni. Speriamo ovviamente di sbagliarci, ma nutriamo qualche timore».
Porto petrolifero.
Con l’apertura del deposito (da 9.000 metri cubi di gpl) è già stato ipotizzato che il porto di Val da Rio, oggi commerciale, potrebbe essere riclassificato in industriale. «Anche per questo», spiega Veronese, «ipotizziamo che il piazzale adiacente diventi goloso per attività di questo tipo. Qualcuno forse ci ha scambiato per Porto Marghera, che ha, come è noto, caratteristiche molto diverse dal nostro scalo».
Posto sbagliato.
«Il nostro porto ha un’unica via di accesso», spiega Mariarosa Boscolo del comitato No Gpl, «che rende impossibile il passaggio di altre imbarcazioni nel momento in cui transitano le gasiere. Eppure sul progetto della società in alcuni punti si parla della via di ingresso e della via di uscita. Un doppio percorso esiste a Porto Marghera, non a Chioggia… alcuni passaggi lasciano perplessi e fanno capire che la società non conosceva minimamente l’assetto del nostro porto e che forse ha adattato a Chioggia un progetto pronto per altri siti».
Crescono i timori.
La sola ipotesi che il piazzale vicino al deposito possa essere utilizzato per altri bomboloni ha scatenato nuovi timori. I pescatori presenti all’incontro hanno chiesto se ci siano concrete possibilità che succeda. «Non ci sono atti ufficiali su questo», spiega il presidente dei No Gpl, Roberto Rossi, «ma siamo davvero preoccupati che sia un’ipotesi più che plausibile. Il progetto per la bonifica dell’ex discarica, adiacente all’impianto, è stato appaltato e a breve inizieranno i lavori. Quando i piazzali saranno pronti a chi potrebbero interessare?».
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