In aeroporto con il treno Tunnel o bretella a raso?

Investimenti di Ferrovie e Rfi per un miliardo e 800 milioni sulla Venezia-Trieste Alta velocità, Bivi, raccordi nell’agenda di Delrio. Ma Mestre rischia l’isolamento
Di Mitia Chiarin
GIORNALISTA: Chiarin .AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: via Palazzo, Mestre.DESCRIZIONE: primo consiglio comunale a Mestre - nella foto Davide Scano
GIORNALISTA: Chiarin .AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: via Palazzo, Mestre.DESCRIZIONE: primo consiglio comunale a Mestre - nella foto Davide Scano

Collegare l’aeroporto Marco Polo di Tessera via ferrovia all’alta velocità. Il tema diventa centrale nella discussione sul futuro di Mestre e della sua stazione. I progetti non mancano, ma non ci sono ancora le decisioni finali del Ministero delle infrastrutture su tecnologie e investimenti.

Enrico Marchi, presidente di Save, proprio lunedì a Mestre ha difeso il suo progetto. Spinge presso il ministero e Rfi per un raccordo ferroviario “a cappio” che colleghi via ferro la Venezia-Trieste al Marco Polo con binari ferroviari che da Dese dovrebbero arrivare, in tunnel, fino alla stazione sotto l’attuale aerostazione. Per ottobre 2016 Marchi annuncia, intanto, l’attivazione del collegamento tra darsena e aeroporto con il people mover fino alle partenze.

L’alternativa al progetto di Marchi è la bretella ferroviaria in superficie che corre parallela all’attuale bretella autostradale, quella proposta già a suo tempo dall’ex commissario Tav, Bortolo Mainardi. Secondo i ben informati, i due progetti hanno differenze evidenti sul fronte dei costi: massimo 200 milioni per la bretella ferroviaria in superficie, quasi 800 per la soluzione tunnel.

L’amministratore delegato di Fs, Elia, lo scorso settembre a Trieste ha annunciato un piano di investimento da 1 miliardo e 800 milioni per non quadruplicare, ma per velocizzare la tratta Venezia-Trieste, con l’obiettivo di abbassare i tempi di percorrenza da un’ora e 55 minuti a poco più di un’ora, con treni che viaggiano a 200 chilometri orari. E Rete Ferroviaria Italiana è impegnata sui cantieri da avviare e portare a termine in otto anni: cinque varianti di tracciato, soppressione di 25 passaggi a livello, 18 in Veneto, il resto in Friuli Venezia Giulia, assieme ad investimenti tecnologici sulla linea. Obiettivo, ridurre di mezz’ora i tempi di viaggio tra Venezia e Trieste. Riguardo il collegamento con Tessera, «il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti deve comunicare a Rfi le scelte progettuali condivise e le risorse finanziarie disponibili. Verrà poi pianificato un cronoprogramma per le fasi di progettazione e realizzazione», dicono dalla società delle ferrovie che ha tra le priorità future proprio il collegamento con il Marco Polo.

Intanto in Comune si discute degli effetti di questi progetti su Mestre. Un assaggio ieri a Ca’ Farsetti dove le commissioni hanno discusso di sviluppo aeroportuale e della mozione di Andrea Ferrazzi, capogruppo Pd, che da mesi ribadisce che l’alta velocità verso il Marco Polo è necessaria, magari con un collegamento con gli aeroporti di Verona e Treviso, ma che la stazione di Mestre non può essere tagliata fuori dall’alta velocità. Rfi vuole riattivare, sempre in tunnel, anche la linea dei Bivi e il sindaco Brugnaro ha già detto di no, difendendo «la centralità della stazione di Mestre». Ferrazzi ha una soluzione: «I Bivi si possono riattivare se sono limitati al traffico merci.

Così si evita di intasare Mestre, non si intralciano i treni dei pendolari e si aiuta il Porto. Ma per preservare il ruolo di stazione centrale di Mestre, occorre trasformare le stazioni di Gazzera e Olimpia, in costruzione per il metrò regionale, in stazioni passanti sulle linee per Udine e Trieste, evitando a Mestre il ruolo di stazione di testa che la taglierebbe fuori. Quelle nuove banchine, di 285 e 315 metri, sono già compatibili con l’alta velocità». In più si riqualifica la zona dell’ex Umberto I, oggi desertificata «così come è successo a Roma con la stazione Tiburtina, anch’essa passante». Spetta al ministero di Delrio decidere i futuri collegamenti ferroviari, valutando costi e benefici. Ma il Comune deve far sentire la sua voce, chiara a Roma.

Ieri le commissioni consiliari hanno deciso di avviare una serie di audizioni di approfondimento sulla questione. L’assessore De Martin ha raccolto positivamente la soluzione Gazzera-Olimpia perché, ha detto, «bisogna evitare che sia bypassata Mestre». Anche l’assessore Boraso concorda: «Il sindaco difende la centralità di Mestre e dice no ai Bivi. Il ministero non ha ancora deciso nulla e non ci sono stati ancora esposti nei dettagli i progetti. Ma le preoccupazioni sono tante anche a Dese per l’ipotesi tunnel».

La commissione ha toccato anche gli altri temi dello sviluppo aeroportuale: seconda pista, sedime aeroportuale, masterplan, accordo Save-Comune sull’aeroterminal che rischia di cancellare il vecchio terminal pubblico, Quadrante. Tutti temi da approfondire ancora.

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