In 500 per i controlli di vicinato

Sale il numero di volontari che collaborano con le forze dell’ordine

CONCORDIA SAGITTARIA. Il numero cresce sempre di più. Sono infatti diventati 500, i volontari impegnati nei controlli di vicinato a Concordia Sagittaria. Lo comunica l'assessore alla sicurezza della città romana, Simone Ferron.

La comunità conta 11mila abitanti; quindi circa il 5% collabora per garantire la sicurezza. «Sono numeri straordinari», commenta l’assessore, «e posso dire che stiamo facendo scuola. L'ultimo furto in una abitazione risale a qualche giorno fa. Sono convinto che stiamo diventando, sotto il profilo dei controlli di vicinato, un esempio virtuoso, non solo per il Veneto orientale».

Ferron spiega che ogni giorno si presentano alla loggia comunale due-tre persone per chiedere di collaborare alle attività di controllo del vicinato. «Ormai sono gruppi affiatati», continua Ferron, «si scambiano messaggi su whatsapp, comunicano tra loro all'istante la presenza di persone sospette, riescono a interagire in modo rapido ed efficace con le forze dell'ordine che agiscono sul territorio. È una forma di prevenzione efficace. Siamo molto contenti». Ma i controlli di vicinato ci sono anche a Portogruaro e a Portovecchio in particolare dove però ci sono dei problemi a causa di alcuni volontari che non rispetterebbero le regole. Per questo nei giorni scorsi è intervenuta l’associazione nazionale prendendo una posizione molto critica verso i volontari “sceriffi”. «Il sistema del “neighborhood watch” (ovvero controlli di quartiere), nato nei paesi anglosassoni è un sistema di deterrenza passiva e prevenzione per la microcriminalità» precisa l’associazione, «da attuarsi in stretto contatto e collaborazione con le forze dell’ordine. A questo proposito i “rambo” o i “pattugliatori” diurno e notturni che siano, che pensano di sostituirsi alle forze dell’ordine nell’attività anti crimine, non sono assolutamente graditi all’associazione, la cui appartenenza è subordinata al rispetto di un Codice etico». Il riferimento ai volontari di Portovecchio non sembra casuale.

Rosario Padovano

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