In 3.500 gridano “SìAmo il sociale»
Oltre 3500 persone hanno affollato ieri mattina il palasport Taliercio per animare la manifestazione “SìAmo il sociale” promossa da Confcooperative-Federsolidarietà Veneto a difesa del welfare, dell’assistenza ad anziani, disabili, persone in situazione di disagio. Tanti operatori delle cooperative sociali e soprattutto tantissimi disabili hanno risposto all’invito di Confcooperative di uscire, farsi vedere, troppo spesso considerati semplicemente utenti. Tanti sono stati i nomi pronunciati dai testimoni del disagio, per far uscire da un pericoloso anonimato chi fino ad oggi è stato freddamente inserito in una statistica o nelle diverse voci di un bilancio regionale o di Asl solo in base alla disabilità, alla natura del disagio o alla patologia.
Nel palazzetto vengono evocate le storie di Mara, 16enne che solo da poco si è scoperto avere problemi psichiatrici; o Sara, che a 6 anni è già sufficientemente arrabbiata col mondo, e lo manifesta non appena se ne presenta l’occasione; e Paolo, con ritardo intellettivo e assistito a domicilio, o Giordano giovane lavoratore down; Stefania che vive in comunità dopo aver perso i genitori e Giovanni, giardiniere in una cooperativa sociale. E poi ci sono le esperienze degli operatori. Tante storie, intrecciate tra loro e condizionate tutte dal possibile taglio delle prestazioni cosiddette extra Lea (livelli essenziali di assistenza), già ridotte in cinque anni del 90%, dai 2 miliardi e mezzo di euro del 2008 ai proposti 200 milioni del 2013.
Una manifestazione caratterizzata, però, dai suoni e dai colori di una festa. Sul parquet si sono esibiti così in veste di musicisti e attori-ballerini operatori e utenti di alcune cooperative sociali. Tra i tanti ospiti, parlamentari uscenti (Murer, Stradiotto, Baretta, De Poli), consiglieri regionali di opposizione (Pigozzo e Ruzzante), tanti sindaci e candidati alle prossime politiche (Zoggia e Santini, Marcon, Zanutel e Pape Mbaye) spiccava l’assenza della Regione.
«La Regione guidata da Zaia», dice Antonio De Poli, «è latitante. Si vergognino. È grave che nessuno della giunta sia presente a questa manifestazione. La Regione ha deciso di ignorare l'urlo e le richieste di aiuto che arrivano oggi dai tanti volontari e operatori che lavorano nel sociale».
A gettare acqua sul fuoco interviene però il presidente di Federsolidarietà, Ugo Campagnaro, quando riferisce che ««il presidente Zaia ci ha rassicurati sui fondi, garantendo che il sistema di welfare veneto non sarà toccato e che le risorse socio-sanitarie non saranno dirottate verso altri settori». Campagnaro sollecita l’apertura di un tavolo con associazioni di categoria e parti sociali per decidere insieme la nuova programmazione regionale in tema di welfare.
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