In 350 riprendono la città “Corri X” piace subito
Un risultato al di sopra delle aspettative: davanti alla casa Bainsizza, nel piazzale omonimo, si sono ritrovati in 350.
Donne e uomini, appassionati della corsa e iscritti alle società sportive, richiamate dalla Venice Marathon, e neofiti del running. Giovani e anziani. Casalinghe con i bastoncini del Nordic walking e signori con i capelli bianchi e dal piede veloce.
Tutti assieme per un allenamento lungo le strade di Mestre, seguendo un percorso tra 5 e 9 chilometri lungo le vie del degrado mestrino. Niente paura, per una volta si può riconquistare la strada, incuranti di qualsiasi pericolo. Mescolati tra i corridori e camminatori, ci sono infatti poliziotti e carabinieri. Agenti e atleti. Il più noto è il capo del commissariato di via Ca’ Rossa, Eugenio Vomiero.
“Corri X”, la corsa voluta dal Comune di Venezia e Venice Marathon, assessorato allo sport, Etam e gruppo cittadini di via Piave, è iniziata ieri sotto una buona stella. Quella della partecipazione.
Un accenno di pioggia e un vento forte non hanno scoraggiato i partecipanti. Il villaggio dove ci si iscriveva e venivano distribuite le magliette rosse, simbolo della corsa, è stato allestito in piazzale Bainsizza. Partenza invece da via Piave, poi tutti di corsa, senza esagerare, passando per via Trento, il parco del Piraghetto, via Monte Nero, via Fiume e le strade che collegano a via Cappuccina per arrivare poi fino a via Torino e rientro. Poco prima delle 21, i primi arrivi in piazzale Bainsizza, per il ristoro finale.
La corsa, senza alcun intento agonistico, se non quello di riprendere possesso della città, è stata una novità per tanti mestrini. Per quelli nelle auto, costrette a fermarsi al passaggio degli atleti. Per gli africani dei minimarket di via Monte Nero o per gli immigrati dell’Est che hanno visto arrivare il corteo di magliette rosse lungo i viali del parco Piraghetto. Qualcuno ha salutato i podisti con un cortese “buonasera”. Dal terrazzo di una casa partono applausi, ad un incrocio partono i “bravi” al passaggio degli atleti.
Saluti al via dal prefetto Domenico Cuttaia, dal questore Vincenzo Roca, dal vicesindaco Sandro Simionato. Tutti con la maglietta rossa e un comune messaggio. «Questa iniziativa crea socialità e si sviluppa lungo un itinerario particolare, zone dove spesso gli sportivi non passano. È il segnale che i cittadini devono riappropriarsi della loro città. Ci sono molte lamentele, ma occorre anche uscire e viverla la città», dice il prefetto Cuttaia. Promette di tornare per correre anche lui.
«Iniziativa straordinaria e partecipata, per riprenderci un territorio che a volte risulta molto difficile da vivere», dice Simionato. «Questa sera è molto bella», aggiunge il questore Roca. Alla corsa partecipano anche Fabrizio Coniglio e Vincenzo Rigamonti di “Mestre off limits”: «Una gran bella idea», dicono. I biscotti offerti a fine corsa sono stati forniti dal “Soul Kitchen”, bar del Plaza e dall’hotel Bologna. Roberto Panciera e Stefano Fornasier, vicepresidente della Venice Marathon, assieme a Piero Rosa Salva assicurano che il sostegno organizzativo della maratona di Venezia continuerà. «Partiamo con 4 appuntamenti ma puntiamo da settembre a trasformare l’iniziativa in un appuntamento settimanale».
Durante la corsa c’è chi ha mollato subito e chi ha retto, chi ha cercato scorciatoie, chi ha corso per tratti da solo nella città buia e ventosa. Il gruppo alla fine si è sfaldato. Tante le donne, impaurite a fare sport di sera da sole. La corsa di gruppo piace. Tra quindici giorni si ripete.
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