In 150 assediano il consiglio comunale
CAVARZERE. Sono arrivati in almeno 150, con cartelli e striscioni. Hanno presidiato l'ingresso al consiglio comunale, poi hanno “occupato”, posti in piedi compresi, la sala consiliare. Tutti avevano qualcosa da rimproverare al Comune: i cittadini di San Pietro la poca chiarezza sull'impianto a biogas di Revoltante; le operatrici dell'assistenza domiciliare avevano dubbi e paure per il nuovo appalto; le dipendenti della casa di riposo esasperate dalle condizioni di lavoro; gli animalisti del rifugio di Grignella arrabbiati perché le casette per i gatti vengono considerate del Comune «abuso edilizio».
Due ore di assedio politico, andate in scena giovedì, tra interruzioni e riprese del consiglio, dalle quali la maggioranza è uscita con le ossa rotte. Il primo scontro è stato tra il sindaco e Paolo Campaci, del Comitato ambiente e sviluppo. Quando Tommasi ha annunciato il tanto desiderato consiglio comunale aperto, sulla centrale a biogas, per il 13 marzo, Campaci, seguito da molti cittadini, ha applaudito ironicamente, gridando «Bravi!». Motivo? «Avevamo chiesto», ha spiegato «di tenere il consiglio almeno il giorno prima rispetto alla presentazione dell'impianto che avrà luogo il 12 marzo, per andare a quell'incontro con una posizione del Comune chiara e determinata. E voi l'avete convocato il giorno dopo».
Il sindaco ha riposto citando «tempi tecnici» e dicendo che «non cambia nulla». Il secondo scontro è stato con la consigliera Marzia Tasso che, con alcune interrogazioni, aveva sollecitato azioni del Comune nei confronti dell'Ipab, su varie questioni, compresa la tempistica dei turni (un mese al mattino, un mese al pomeriggio) delle operatrici Oss, una delle quali ha spiegato che questo sistema confligge con i tempi di vita delle donne, impedendo, per lunghi periodi, di vedere i figli, specie quelli più piccoli. «Capisco», ha risposto il sindaco, «ma non ho poteri nei confronti dell'Ipab».
Eccetto quello, non trascurabile, di nomina del Cda, ha replicato la Tasso. Il timore che il nuovo appalto, al ribasso, per l'assistenza domiciliare, penalizzi le operatrici è stato espresso, ancora una volta dalla Tasso, ma a queste lavoratrici non è stata data la parola.
Infine i gatti di Grignella: nessuno ha parlato, ma i cartelli «Ecco il grave abuso edilizio da cui il Comune ci ha salvato», con le foto delle cucce dei gatti, erano più che eloquenti.
Diego Degan
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia