In 150 a ripulire la laguna Raccolte tonnellate di rifiuti

Mira. Successo dell’iniziativa organizzata ieri mattina da cavanisti e cacciatori Decine le imbarcazioni impegnate nelle acque di Malcontenta, Dogaletto e Giare

MIRA. Una sessantina di imbarcazioni e 150 persone hanno dato vita ieri a Malcontenta, Dogaletto e Giare dalle 7,30 del mattino a sera alla quinta giornata di pulizia della laguna organizzata dall’Associazione Cavanisti e dai cacciatori in accordo con Veritas e il comune di Mira che quest’anno ha aderito all’Ecud 2015 la Giornata Europea del recupero rifiuti abbandonati.

Sono state raccolte quasi 20 tonnellate di rifiuti di tutti i tipi: mobilio, cisterne, pneumatici, sacchetti di immondizia elettrodomestici alla deriva che poi sono stati depositati in appositi cassoni. Si tratta di materiale per lo più depositato dai fiumi e dalle maree all’interno delle barene. «Anche quest’anno», spiega per i cavanisti di Malcontenta e Giare il presidente Gianni Marchiori, «è stato un grande un successo per la “Giornata per la laguna”,decine imbarcazioni con 150 partecipanti circa, hanno raccolto nei canali e nelle barene del comune di Mira e di Venezia (zona Moranzani e Fusina) quasi 20 tonnellate di rifiuti abbandonati di tutti i tipi depositati in quattro cassoni messi a disposizione da Veritas. La raccolta è stata eseguita anche negli argini con trattori e carri. Tutte le associazioni presenti hanno collaborato in modo unitario mettendo a disposizione uomini e mezzi».

È stata grande anche la partecipazione dei cittadini comuni che hanno scoperto la bellezza della laguna nelle aree di Giare Dogaletto e Malcontenta .

Il comune con l’assessore Maria Grazia Sanginiti ha spiegato che «La manifestazione è a pieno titolo inserita tra le iniziative che a livello europeo si stanno svolgendo in questi giorni. Si tratta di un riconoscimento importante per tutti i volontari che vi hanno partecipato». Quest’anno però la manifestazione è stata preceduta dalle polemiche da parte dei cavanisti contro il Comune visto che per la prima volta L’associazione deve pagare la tasse sui rifiuti, nonostante sia fra le poche a pulire l’ambiente dove opera

Alessandro Abbadir

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