Imu, sugli immobili storici in agguato il super salasso

Venezia. Edifici in affitto, non previste le agevolazioni concesse dalla “vecchia” Ici: lettera di Confedilizia al sindaco

VENEZIA. La nuova Imu -l’Imposta municipale sugli immobili che sostituirà l’Ici - potrebbe riservare nuove, sgradite sorprese a molti proprietari di immobili di Venezia, accanto agli aumenti di imposta già annunciati. Potrebbe essere infatti - a differenza dell’Ici - particolarmente pesante per i proprietari di fabbricati storici o artistici che a Venezia sono numerosi per le caratteristiche stesse del tessuto immobiliare della città. Il decreto «salva-Italia» del Governo Monti che istituisce l’Imu, non contempla infatti alcuna agevolazione fiscale per i proprietari di edifici vincolati che li danno in affitto, a differenza di quanto prevedeva l’Ici con una norma speciale.

Essa stabilisce infatti che per gli edifici di interesse storico-artistici la tariffa d’estimo su cui costruire rendita e valore imponibile dell’Ici era in ogni caso quella «di minore ammontare tra quelle previste per le abitazioni della zona censuaria nella quale è sito il fabbricato».

Nella nuova Imu, invece, il trattamento di favore riservato ai proprietari di fabbricati storici - la cui manutenzione è certamente più costosa di quelli civili - non esistono più e gli immobili di pregio dovrebbero perciò pagare l’imposta comunale in base alle tariffe d’estimo corrispondenti alla categoria attribuita (di regola A/9) e alla classe in cui sono inseriti.

Non a caso sulla questione si è già mossa la Confedilizia veneziana con una lettera del suo presidente Luca Segalin al sindaco di Venezia Giorgio Orsoni preoccupata per il salasso annunciato dell’Imu, chiedendo al Comune - che non ne avrà vantaggi economici diretti, visto che i maggiori importi verranno incamerati dallo Stato - di applicare la quota del 4 per mille per gli immobili locati con contratti agevolati anziché del 7,6 per mille.

«Per quanto riguarda la nuova tassazione sugli immobili di interesse storico-artistico previsti dall’Imu, attendiamo di capire come stanno effettivamente le cose - commenta Segalin - perché la materia è controversa, ma la preoccupazione esiste, perché a Venezia il problema interessa molte famiglie». Va ricordato che l’articolo 9 della Costituzione prevede che lo Stato debba tutelare il proprio paesaggio e «patrimonio storico e artistico», un principio che potrebbe indurre a riconsiderare la faccenda, visto che invece permangono, ad esempio, le agevolazioni sul pagamento dell’Irpef previsti appunto per gli edifici di interesse storico-artistico, che a Venezia sono un numero elevatissimo.

Il mancato rifinanziamento della Legge Speciale di questi ultimi anni ha reso tra l’altro la situazione più pesante per i proprietari di questo tipo di immobili, che non possono più contare neppure sugli interventi agevolati per la manutenzione straordinaria e il restauro di essi.

 

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