Imu e Tasi sulle case colpite dal tornado

Nessuna esenzione per le abitazioni agibili, il 16 dicembre si paga. Il sindaco di Dolo: «Spettava al governo pensarci»

DOLO. Si avvicina a grandi passi, per i contribuenti veneziani, la scadenza del 16 dicembre quando si dovrà pagare, per l’ultima volta, la Tasi dovuta per la prima casa, salvo case di “lusso” e ville. E per i comuni colpiti dal tornado il 7 luglio scorso, l’appuntamento con il pagamento di Imu (l’imposta municipale sugli immobili) e la Tasi (la tassa sui servizi indivisibili che ha sostituito l’Imu sulla prima casa) è tutt’altro che rinviato. Lo ricorda il tributarista di Noale, Alberto De Franceschi. «Mi sarei aspettato che le amministrazioni comunali, con coraggio, avessero deliberato per Tasi e Imu, per quanti sono stati colpiti dal tornado, una esenzione totale. Purtroppo non è così. Salvo le eccezioni come fabbricati distrutti o inagibili che hanno per legge una esenzione sull’aliquota del 50%, rimane quanto previsto dalle delibere dei comuni. Quindi, nessuna esenzione», spiega il tributarista, non senza una punta polemica nei confronti dei sindaci dei tre Comuni.

«Per la prima casa le somme richieste fanno cassa direttamente per i Comuni e così facendo si è preferito demandare la questione al governo anziché optare per una aliquota zero», dice il professionista. L’assenza di esenzioni per i cittadini colpiti dal tornado viene confermata, non senza un evidente rammarico, dal sindaco di Dolo, Alberto Polo. «Io e i sindaci di Mira e Pianiga ci abbiamo provato ad ottenere dal governo una esenzione totale ma andava cambiata la legge e questo può farlo solo il Parlamento. Quindi non è stato possibile modificare le aliquote a favore dei cittadini colpiti dal tornado. Abbiamo posticipato dal 30 settembre al 30 novembre il pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti, per quanti avevano in mano un certificato di inagibilità della abitazione. Per Imu e Tasi si è dovuto applicare quanto previsto per legge: quindi per chi ha la casa inagibile è possibile solo la riduzione dell’aliquota del 50 per cento», spiega il primo cittadino di Dolo. E il futuro prossimo, con la tassa sulla prima casa cancellata? Polo allarga le braccia e conferma che tutti i sindaci attendono, con apprensione, di capire come la cancellazione, prevista dalla legge di Stabilità, dal 2016 verrà compensata ai Comuni.

«Non abbiamo la sfera di cristallo per capire se ci saranno, e come, le coperture e non sappiamo come chiudere i bilanci. Siamo nell’incapacità totale di capire come fare», conclude Polo. Quindi, mentre si avvicina la scadenza del 16 dicembre e Caf e studi sono oberati di lavoro, in Riviera l’umore generale è nero. i conteggi sono tutt’altro che facili perché ogni Comune ha applicato aliquote e detrazioni differenti, per esempio per le case date dai genitori in comodato d’uso ai figli o per i versamenti minimi. «L’importo minimo da pagare differisce per ogni Comune e può capitare l’errore. Ci sono poi le difficoltà di quanti devono pagare importi superiori ai mille euro e lo possono fare solo per via telematica, dato che non possono usare il modello F24. Il consiglio è sempre quello di farsi assistere da professionisti e strutture specializzate, per non sbagliare», dice De Franceschi. «Ed è bene controllare gli importi da versare anche in quei Comuni dove l’ente ha fatto i conteggi e inviato i bollettini a casa».

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