Imu, aumento in arrivo prima casa al 4,5 per mille
Imu a San Donà, si va nella direzione di aliquote ritoccate al rialzo: intorno al 4,5 per mille per le prime case e l’8,7 sugli altri immobili. L'obiettivo espresso nell'ultima riunione di maggioranza, che precede commissione e voto in Consiglio comunale, è non penalizzare le prime case e le famiglie già gravate da spese di ogni genere. «Di fatto il Governo ha tagliato ancora i trasferimenti correnti ai Comuni in più occasioni», dice l'assessore al bilancio Andrea Seren Rosso dopo la riunione, «aggiungendo un ulteriore taglio con la spending review. Molti Comuni hanno già deciso in primavera le nuove aliquote, ovvero gli aumenti rispetto a quelle di base del Governo, caso differente per i Comuni balneari che vivono sul gettito delle seconde case. L'amministrazione di San Dona' ha invece operato con un approccio più prudente, essendo l’imposta in continua evoluzione e oggi ha quantificato il fabbisogno reale necessario non per fare di più rispetto a quanto previsto dal bilancio, ma per coprire i tagli attuati dal Governo. La maggioranza ha lavorato dalla primavera scorsa per cercare di trovare una soluzione che fosse la meno impattante sul tessuto socio economico sandonatese. Se è vero che le famiglie sono in grave difficoltà è altrettanto vero che lo sono anche tutte le attività produttive. Ieri sera quindi la maggioranza, in pieno spirito collaborativo, consci della responsabilità, ha trovato l'intesa che sarà sottoposta al voto del Consiglio cercando di non penalizzare oltremodo nessuna fattispecie».
L'assessore non dà cifre e mantiene il massimo riserbo, in attesa di arrivare al Consiglio comunale. Si parla di un leggero aumento ben calibrato per la prima casa, che per molti proprietari non avrà conseguenze di rilievo a dicembre con il conguaglio, avendo la detrazione massima più eventuali figli a carico (200+50 per figlio fino ad un massimo di 2) cioè molti non verseranno comunque nulla e di un aumento anche su tutto ciò che viene considerato seconde case e altri immobili. «Per una buona parte della popolazione non cambia nulla», aggiunge Seren Rosso, «mentre per chi ha case grandi e di elevata rendita un aumento contenuto. Stranamente però nessuno protesta e il governo gode di fiducia assoluta il che è quanto meno surreale».
Giovanni Cagnassi
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