«Imprenditori rovinati per mantenere amanti e prostitute»
San Donà. Dipendenza dal sesso, aumentano i casi in tutto il Sandonatese. Dopo tabagismo, alcol e gioco, stanno aumentando prepotentemente i casi di uomini, soprattutto imprenditori o comunque persone piuttosto benestanti, che hanno perso la casa, il lavoro, la famiglia.
Si rivolgono agli alcolisti anonimi di Musile, presso il locale oratorio, per chiedere aiuto attraverso la ormai famosa terapia dei dodici passi, introdotta nel Basso Piave da Gino Cadamuro, considerato un punto di riferimento per tante persone affette da dipendenze.
Le sale dell’oratorio, tutti i giovedì sera, si riempiono. Spesso non si tratta di residenti, perché chi abita nel Comune sceglie sedi lontane, in uno scambio di luoghi discreto per non dare nell’occhio. Se la febbre del gioco ha contagiato migliaia di persone nel Veneto Orientale, è ora il sesso a fare paura assieme ad alcol e tabacco, mentre le droghe scendono nella classifica.
Il consigliere comunale di Jesolo, Nicola Manente, era stato il primo a denunciare l’allarme ludopatia nel territorio, denunciando pubblicamente alcuni dati. Il Serd (Servizio per le Dipendenze) aveva calcolato che il fenomeno della dipendenza del gioco d’azzardo coinvolge circa il 3% della popolazione del Veneto orientale, vale a dire 6 mila persone circa: un dato che oltretutto è in aumento.
Più difficile, invece, stilare delle statistiche sulla dipendenza sessuale. I siti specializzati propongono centinaia di offerte di professioniste, per lo più donne, ma in minima parte si tratta anche di uomini. I clienti evidentemente non mancano, per prestazioni tra i cinquanta e cento euro, spesso mimetizzate nei massaggi tantrici o total body. Continuano i viaggi oltre confine, Austria e Slovenia in primis, per rivolgersi alle Spa moderne e accattivanti: centri benessere con tanto di compagnia compresa nel prezzo.
Un artigiano della zona ha raccontato di aver perso tutto: la casa, la famiglia e anche i lavoro. Colpito da sanzioni per le tasse non pagate. l’uomo è tornato a fare il dipendente dopo aver perso 500 mila euro, tra amanti e multe.
«A volte, la sete di sesso», spiegano i referenti degli alcolisti anonimi, «è inesauribile e pericolosa. Il cervello infatti si abitua a certi vizi e non si ferma di fronte a quelle pulsioni irrefrenabili. C’è chi frequenta una o due amanti e per mantenerle spende tutto; chi invece si rivolge a professioniste tutte le settimane, anche due o tre volte nei casi più gravi di dipendenza. I nostri “dodici passi” partono dalla consapevolezza delle nostre debolezze, dall’ammissione di aver sbagliato per poi ricominciare da capo e uscire dal tunnel, anche solo parlandone con delle altre persone». —–
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