«Imprenditori, assumete prima i locali»

Scorzè. Emergenza lavoro, il sindaco scrive alle aziende del territorio. Appello condiviso da Noale

Sembra quasi si siano messi d’accordo i sindaci di Noale e Scorzè nel lanciare un appello agli imprenditori locali. Se da un lato è stato un puro caso, dall’altro l’invito è lo stesso: in caso di assunzione, privilegiate i nostri concittadini o quelli dei comuni vicini. Mercoledì in consiglio comunale, Patrizia Andreotti (Noale) aveva lanciato l’appello nel corso della discussione sull’ampliamento della “Co.Ind”. Ventiquattr’ore dopo il collega di Scorzè Giovanni Battista Mestriner ha fatto altrettanto. Non solo, perché il primo cittadino ha pure in mente di inviare una lettera agli imprenditori perché diano la precedenza ai lavoratori del territorio.

I numeri sul tavolo dei due sindaci e degli uffici competenti sono quasi gli stessi: il faldone contiene tra i 60 e i 70 curriculum di persone che cercano un impiego. Si va dal neo diplomato a chi si è laureato da poco, per finire all’esodato, colui che è rimasto a casa ma non ha gli anni sufficienti per andare in pensione. Insomma, il ventaglio offre tutti i casi, non facendo differenza con il resto della regione e dell’Italia.

«Il tessuto produttivo di Scorzè ancora tiene», premette Mestriner, «ma chiedo che a parità di competenze siano privilegiati i dipendenti del territorio. Avere aziende che funzionano ma che, per il meccanismo perverso delle agenzie interinali e delle cooperative, assumono personale da lontano o addirittura straniero, significa non comprendere fino in fondo il valore di questo territorio. È difficile creare una cultura di impresa, difendere l'imprenditoria come valore se non si riscopre il radicamento nella nostra terra. A breve scriverò una lettera alle attività produttive della zona nella quale chiederò di essere sempre più attente ai problemi della popolazione, dando sempre priorità di lavoro a chi risiede a Scorzè o ai comuni vicini. La crisi economica è sempre più forte, specie per le categorie più deboli della società».

Anche Andreotti si dice sensibile al problema. «Come giunta ne abbiamo parlato con alcuni imprenditori locali», precisa, «e mi pare che si sia creata una certa sensibilità. Chi si rivolge a noi sindaci significa che ha già peregrinato in giro e questo ci deve far riflettere: ho un plico di curriculum in ufficio e dal primo giorno del mio mandato sono avvicinata da persone in difficoltà con il lavoro. Siamo in emergenza e non facciamo altro che interrogarci su cosa possiamo fare per essere di aiuto». (a.rag.)

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