Imprenditore picchiato lotta fra la vita e la morte

Flaviano Pampagnin, 63 anni di Fossò, è proprietario di una fabbrica di calzature in Romania. Tutto è nato per una banale lite dopo un incidente stradale con un giovane di Timisoara, già arrestato
Flaviano Pampagnin, il 63enne imprenditore di Fossò
Flaviano Pampagnin, il 63enne imprenditore di Fossò

FOSSO'. L’imprenditore della scarpa di Fossò che lavora e vive in Romania viene picchiato a morte a Timisoara ed ora è in coma irreversibile.

Si tratta di Flaviano Pampagnin, 63 anni, imprenditore calzaturiero di Fossò proprietario di una fabbrica di scarpe nel paese dell’est. L’uomo è finito in ospedale in seguito ad un’aggressione avvenuta nei giorni scorsi per strada a Timisoara, città in cui ha sede la sua attività.

Successivamente la polizia romena ha arrestato il responsabile del pestaggio, un 27enne del posto. Tutto è cominciato a causa di un banale incidente stradale. L’auto di Pampagnin, da quanto ha ricostruito la polizia romena, è andata a toccare quella del 27enne, rompendone lo specchietto.

I due conducenti sono scesi dalle vetture, l’imprenditore avrebbe ammesso la colpa e invitato il giovane a un appuntamento in un momento successivo per sistemare la questione. Poi sono risaliti, ognuno a bordo del proprio veicolo, e pareva che la cosa finisse li. Ma purtroppo per Flaviano Pampagnin non è stato così. Il 27 enne romeno, infatti, ha inseguito Pampagnin, tagliandogli la strada per bloccarne la corsa. Poi è sceso, ha aperto la portiera dell’imprenditore e l’ha colpito con pugni violenti. L’imprenditore di Fiesso è così riuscito a richiudere la porta e ripartire, sottraendosi all’aggressione. Ma pochi secondi è stato colpito da un infarto.

L’imprenditore ha perso i sensi e l’auto senza più controllo ha causato un altro incidente. A quel punto sono stati allertati i soccorsi e per il 63 enne di Fossò la situazione erra oramai gravissima dal punto di vista clinico.

L’uomo ha riportato diverse fratture al torace, ma soprattutto ha reso la situazione disperata la conseguenze dell’assenza di ossigenazione al cervello per diversi minuti a causa proprio dell’infarto. Subito dopo aver appreso la notizia, i due figli e la ex moglie sono andati in Romania per assisterlo, ma per lui le speranze sono quasi nulle. A confermare che la situazione è ormai disperata è la zia Angela Pampagnin che abita a Fossò. «Purtroppo ho saputo dai figli che le condizioni di mio nipote», dice, «sono disperate. Per lui le speranze di uscirne sono veramente poche. Mi hanno spiegato che vive solo perché attaccato a una macchina. I medici dell’ospedale romeno ci faranno sapere nelle prossime ore le loro decisioni».

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