Imprenditore e maestro vetraio a processo

Antonio Seguso deve rispondere di inquinamento dell’aria per i fumi della sua azienda

MURANO. Uno dei più noti imprenditori e maestri del vetro artistico di Murano è finito sul banco degli imputati. Il pubblico ministero di Venezia Carlotta Franceschetti ha mandato a giudizio, dopo che ha rifiutato di pagare l’oblazione, il 52enne veneziano Antonio Seguso: deve rispondere in qualità di titolare dell’omonima vetreria artistica di Murano di aver violato la legislazione sull’emissione in atmosfera di fumi prodotti dalla sua azienda, in particolare non avrebbe attivato i l segnalatore acustico in caso di emissioni fuori norma e non avrebbe tenuto il registro della manutenzione degli impianti. Ieri, davanti al giudice monocratico di Venezia Sonia Bello si è costituita parte civile l’amministrazione provinciale con l’avvocato Roberto Chiaia. L’udienza è stata rinviata.

La Vetreria Artistica Antonio Seguso nasce nel 2011 per volontà proprio di Antonio Seguso, con il desiderio di proseguire la tradizione della famiglia che opera a Murano fin dal 1300 e che da sempre è considerata uno dei nuclei artisticamente più prolifici dell’isola.

Quella dei Seguso è una tradizione che è stata trasmessa di padre in figlio nei secoli ed è proprio questa continuità a caratterizzarla rispetto alle altre illustri famiglie muranesi. I segreti e le tecniche di lavorazione, che tuttora perdurano, sono infatti accuratamente custoditi.

Antonio Seguso ha avuto il privilegio di lavorare nell’azienda del nonno, Archimede Seguso, uno dei più grandi maestri vetrai del ‘900, che fu capace di riunire in sé tutto il sapere delle generazioni passate per implementarlo con nuove idee e nuove tecniche di lavorazione e di starne sotto l’ala protettrice per oltre dieci anni; un periodo dedicato all’apprendimento di tutte le tecniche di lavorazione e dei segreti nella preparazione della miscela vitrea. In seguito alla morte di Archimede, Antonio Seguso ha lavorato per ulteriori 15 anni presso la fornace del nonno come direttore della produzione, responsabile vendite e anche direttore artistico.

(g.c.)

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