Imprenditore di San Stino muore a Phuket
SAN STINO. Muore d’infarto nello scorso fine settimana in Thailandia, dove si era stabilito 4 anni fa con la compagna.
Sconcerto e dolore a San Stino ha suscitato la notizia della tragica scomparsa di Adriano Geretto, deceduto per un malore improvviso all’età di 63 anni. Il cavaliere del lavoro e imprenditore è stato trovato agonizzante dalla compagna nella loro abitazione di Phuket. Non c’è stato nulla da fare. Da un paio d’anni la donna aveva regalato a Geretto la gioia della paternità. L’ambasciata italiana sta lavorando per fornire i documenti necessari all’espatrio della salma. Per volontà dei suoi familiari, tra cui la madre e i cugini, il 63enne troverà sepoltura nel suo Paese a San Stino.
Adriano Geretto era figlio di uno dei soci fondatori delle famose Cantine Geretto, nel secolo scorso una vera e propria potenza nel campo vinicolo, e che diede lustro a San Stino in tutto il Nordest e non solo.
Fin da giovane Adriano ebbe però una vocazione precisa, quella di girare per il mondo. E lui lo ha fatto, lavorando nel settore petrolifero. Prestigiosi incarichi lo portarono a lavorare soprattutto in Medio Oriente, ma amava molto spostarsi anche in Europa, con una predilezione particolare per l’Inghilterra; e in Thailandia, dove ha trovato l’amore della sua vita.
«Siamo tutti addolorati per questa perdita, che ci ha lasciato senza parole», ha detto il cugino Sandro Geretto, che sta lavorando alle pratiche per il rientro della salma in Italia, «lui a Phuket era felice, soprattutto dopo la nascita del figlio. Noi confidiamo che la salma possa arrivare nel nostro paese al massimo entro un paio di giorni. Tutto dipende da come si muoverà l’ambasciata italiana a Bangkok. Confidiamo di organizzare i funerali nel fine settimana, o al massimo entro lunedì prossimo».
A San Stino diversi amici hanno voluto ricordare i trascorsi sastinesi di Adriano Geretto, figura conosciutissima e ammirata.
«Era una persona molto generosa e meticolosa. Amava molto viaggiare e stavamo ore ad ascoltare le sue interessanti esperienze all’estero. Pendevamo dalle sue labbra», ha ricordato un caro amico di Adriano Geretto che lo conosceva fin dall’infanzia, «una volta aveva radunato degli amici a cena e per sorprenderci ci fece trovare la tavola imbandita di un salmone che lui stesso era andato appositamente a comprare in Inghilterra, con un viaggio aereo di andata e ritorno organizzato in giornata. Un numero incredibile. Era astemio ma quella sera per deliziarci ancora di più comprò bottiglie delle più note marche di vini. Lo ricorderemo così, anche per la sua generosa stravaganza. Ora attendiamo presto la salma, per ricordarlo con una preghiera».
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