Impiegata in pensione del Casinò «Non apriva la porta agli estranei»

La vittima viveva a Mestre da una quindicina d’anni. Era conosciuta dagli abitanti del palazzo come “la signorina Francesca”. Non era sposata. I vicini: «Una donna dinamica nonostante l’età»
GIORNALISTA: Mion AGENZIA FOTO: Candussi LUOGO: Mestre DESCRIZIONE: omicidio in corso del popolo
GIORNALISTA: Mion AGENZIA FOTO: Candussi LUOGO: Mestre DESCRIZIONE: omicidio in corso del popolo

MESTRE. Francesca Vianello nel palazzo di Corso del Popolo 167, era arrivata una quindicina di anni fa, dopo essere andata in pensione. Prima aveva lavorato per tanti anni al Casinò di Venezia, come impiegata. L’appartamento era stato acquistato con i soldi della liquidazione. Francesca nel palazzo la conoscevano tutti come la “signorina Francesca”. E quando si rivolgevano a lei la chiamavano proprio così, signorina Francesca. Non era sposata, non aveva figli e parenti che gli inquilini dei 24 appartamenti del palazzo ricordino di aver visto. Piccola, minuta e con i capelli tagliati corti, portava gli occhiali. E in molti, parlando di lei, la descrivevano come persona ancora dinamica e grande fumatrice.

Elisa Brovedani, 23 anni, che gestisce il bar “Giro de Ombre” di Corso del Popolo abita nell’appartamento che si trova nello stesso pianerottolo di quello di Francesca, ricorda: «La signorina Francesca era molto dinamica e non soffriva di malattie. Io l’ho vista sabato scorso quando ci siamo scambiate gli auguri. L’avevo trovata, come sempre, molto cordiale. Parlava molto con i miei genitori e i miei nonni che abitano al piano di sopra. Con loro era molto gentile: infatti ogni domenica andava a prendere loro il giornale e lo portava in casa. Ma non solo, faceva così con il pane, ogni mattina». Elisa racconta di come Francesca fosse guardinga rispetto agli estranei. «Non penso proprio che siano entrati dei ladri e lei abbia aperto a degli estranei. Noi abbiamo dei cani che se sentono persone estranee abbaiano molto. Per dire quanto fosse guardinga con chi non conosceva, spesso si raccomandava con i miei nonni, più anziani di lei, che non aprissero e stessero attenti alle persone che suonavano al campanello».

La mamma di Elisa e un’altra vicina che abita al settimo piano, proprio lunedì sera l’hanno sentita tossire. Quindi era ancora viva e il delitto è avvenuto successivamente. Non deve essere stato commesso troppo presto. Infatti la donna era vestita e pronta per uscire per l’appuntamento con l’amica. La signora che tutti descrivono senza problemi economici in estate si faceva un mese di vacanze al mare. Poi per il resto rimaneva quasi sempre in casa. Nessuno nel palazzo ricorda di averla vista assieme a qualche parente e prima del trasferimento nel palazzo di Corso del Popolo, aveva vissuto in centro storico. Come spesso accade in questi casi tutti raccontano di una persona perbene, gentile con tutti e che non aveva cattivi rapporti con nessuno. Di sicuro, lei guardinga, ha aperto al suo assassino, di cui si fidava.

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