Impianto Gpl, cantiere ancora aperto
CHIOGGIA. Cantiere ancora aperto, i No Gpl chiedono un’immediata verifica degli organi di controllo. Ieri mattina il comitato No Gpl, dopo aver accertato che a Punta Colombi i lavori per la realizzazione dell’impianto gpl stavano continuando malgrado l’ordinanza di sospensione del Comune per abuso, hanno inviato una segnalazione formale al sindaco Alessandro Ferro, al dirigente all’Urbanistica, Gianni Favaretto, al comando della polizia locale, al comando dei carabinieri, alla Soprintendenza, alla Salvaguardia e alla Procura. L’ordinanza, firmata martedì dal dirigente, imponeva a Costa Bioenergie la sospensione dei lavori e il ripristino dello stato dei luoghi entro 120 giorni dalla notifica del provvedimento.
La richiesta veniva motivata con l’assenza dell’autorizzazione paesaggistica, riscontrata da Ministero dei beni culturali e Soprintendenza. Costa Bioenergie, in una nota di mercoledì, aveva dichiarato di impugnare l’ordinanza al Tar, ma di sospendere i lavori in attesa del pronunciamento della magistratura. «Stamattina (ieri, ndr) i lavori erano in corso normalmente», spiega Roberto Rossi, presidente del comitato No Gpl, «abbiamo immediatamente segnalato la cosa a tutti gli enti a vario titolo coinvolti. Ci attendiamo che chi di dovere faccia un controllo e agisca di conseguenza anche perché la ditta stessa aveva promesso di fermare il cantiere». La segnalazione è già pervenuta agli uffici comunali.
«Faremo tutte le verifiche», promette il vicesindaco, Marco Veronese, «in base all’ordinanza, i lavori avrebbero dovuto essere sospesi subito. Ci attendiamo che la ditta faccia quanto ha dichiarato, altrimenti dovremo segnalarlo alle autorità giudiziarie».
Il comitato è alle prese con gli ultimi dettagli organizzativi per l’incontro pubblico di stasera, alle 20.30 al Don Bosco, con i familiari delle vittime della strage di Viareggio e il regista Massimo Biondelli che proietterà il documentario “Ovunque proteggi” che racconta il disastro del 2009. Costa Bioenergie ha criticato la scelta di realizzare un incontro che mira a creare analogie tra quanto successo a Viareggio e quanto potrebbe capitare a Chioggia.
«Abbiamo tutto il diritto di organizzare un evento su una vicenda che ha scosso l’Italia», spiega Rossi, «è una serata di sensibilizzazione. È chiaro che il tema in questo momento tocca in particolare i chioggiotti e dire che qui non può capitare nulla di simile è azzardato dato che ogni autobotte che uscirà dal deposito conterrà la stessa quantità di gpl che trasportava il vagone esploso a Viareggio. Ne partiranno 20 al giorno. Dire poi che il deposito di Chioggia è necessario per evitare l’approvvigionamento dall’estero è una motivazione un po’ debole. Facciamo un deposito a 250 metri dalle case per non far girare i treni con gpl nei centri abitati?».
Il comitato ribadisce poi che nella battaglia Costa Bioenergie non è mai stata la controparte. «Non abbiamo mai attaccato la ditta», spiega Rossi, «noi non contestiamo la società, ma il sito in cui si è scelto di realizzare un impianto di queste dimensioni e chi ha permesso, in barba a tutto e a tutti, che si scegliesse quest’area» ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia