Impianto di Gpl Ferro: «Presto a Roma per vedere Di Maio»

Il sindaco ha avuto il via libera dal vicepremier e ministro «Chiederò una nuova riunione con tutti gli enti esclusi»

CHIOGGIA. A breve il sindaco Alessandro Ferro a Roma per incontrare il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio per parlare dell’impianto gpl. L’incontro, di cui si attende la data, è sortito dalla lettera che Ferro ha inviato un mese fa per porre all’attenzione del ministro le anomalie dell’iter e chiedere una nuova riunione a cui siedano anche gli enti esclusi la prima volta, in primis commissione di Salvaguardia e Soprintendenza.

Ferro e Di Maio si sono sentiti dopo la lettera e hanno concordato un incontro. «Ho avuto dei contatti ufficiali e dei contatti informali col ministro», dice Ferro, «sono in attesa della data del nostro incontro, per ricordare a Di Maio tutte le incongruenze che sono emerse da un attento esame dell’iter e che hanno portato l’amministrazione a firmare l’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi per assenza del titolo paesaggistico (attualmente oggetto di ricorso al Consiglio di Stato ndr), a inviare esposti alla Procura e alla Corte dei conti e sostenere tutte le iniziative promosse dal comitato No Gpl».

Ferro aveva anticipato nella lettera tutte le anomalie di cui parlerà a voce a Roma, allegando anche una nutrita documentazione. Più volte il sindaco aveva espresso la speranza di poter contare su un Governo a 5 stelle per poter avere degli interlocutori privilegiati con cui trattare i temi più importanti per la città, in primis gpl e Romea.

Dopo la nomina di Di Maio al Mise e di Toninelli al Mit, i due ministeri che hanno firmato il decreto autorizzativo di maggio 2015, Ferro aveva subito preso carta e penna per chiedere che il gpl fosse inserito nelle agende per tentare di riaprire l’iter in sede romana, dove tutto è partito.

In parallelo si attendono gli sviluppi delle iniziative legali, il ricorso al Consiglio di Stato per ribaltare la sentenza del Tar del 5 giugno scorso con cui è stato accolto il ricorso della Costa Bioenergie per l’annullamento dell’ordinanza di ripristino dei luoghi e l’indagine che da oltre un anno sta impegnando quattro magistrati della Procura di Venezia.

Nel ricorso in appello Comune, comitato No Gpl e sigle economiche saranno di nuovo uniti. —


 

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