Impianti sportivi nel totale degrado chiamati i Nas

Chioggia. Situazione immutata dopo i tanti sopralluoghi Dolfin: «Senza interventi le strutture sono da chiudere»

CHIOGGIA. Denunce all’Ufficio d’igiene e controlli dei Nas negli impianti sportivi del territorio. Li promette il capogruppo della Lega Marco Dolfin nella convinzione che, dopo mesi di solleciti finiti nel vuoto per adeguare l’impiantistica e le norme di sicurezza delle strutture, sarebbe meglio che gli impianti fossero ispezionati, e eventualmente chiusi, da chi di dovere.

La polemica sulle condizioni degli impianti sportivi non è nuova. Dolfin, che presiede la “commissione controllo e verifica impianti sportivi”, ha più volte sollecitato adeguamenti degli edifici in vista della nuova stagione agonistica e amatoriale ormai alle porte. «Nonostante le denunce e i sopralluoghi della commissione», spiega il consigliere del Carroccio, «le strutture versano ancora in pessime condizioni. Attendono interventi di recupero e sistemazione (igienizzazione, dipinture, ripristino pavimenti, sistemazione delle infiltrazioni e dei bagni, ammodernamento degli impianti), richiesti più volte al settore lavori pubblici. Nulla è stato fatto anche nei casi in cui le società sportive si erano rese disponibili a pagare gli interventi di tasca propria».

Tra gli esempi Dolfin cita la palestra di Valli, la palestra della scuola Don Milani, la palestra di Sant’Anna e il campo da calcio di Borgo San Giovanni. Caso a parte l’Arena Duse che, oltre a necessitare di interventi di manutenzione straordinaria, è stata anche bersagliata da continui vandalismi che l’hanno resa inagibile. L’ultima richiesta formale d’ interventi risale a tre mesi fa, in vista proprio della riapertura della stagione sportiva a settembre. «Non è arrivata alcuna risposta», spiega Dolfin, «quindi, come avevo già annunciato, dato che si stanno sottovalutando potenziali pericoli, a costo di far chiudere gli impianti, chiederò capillari ispezioni al personale dell’ufficio di igiene dell’Asl 14 e, se servisse, l’intervento anche dei Nas, a tutela della sicurezza ambientale e sanitaria di chi usufruisce di queste strutture. Mi spiace ma credo che la sicurezza venga prima di tutto e quindi non possiamo trattare tali questioni con leggerezza. La delega allo sport l’ha tenuta il sindaco che è anche il primo responsabile della salute pubblica».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia