Impennata mortale con la moto

Cristian De Lorenzi di Stigliano aveva la telecamera sul casco che ha ripreso la dinamica del tragico incidente
Costo incidente mortale moto contro cicglio strada Cristian De Lorenzi (venezia)
Costo incidente mortale moto contro cicglio strada Cristian De Lorenzi (venezia)

COGOLLO DEL CENGIO. La telecamera Go-pro che aveva sul casco ha registrato l’intera dinamica dell’incidente che martedì mattina, intorno alle 10, è costato la vita a Cristian De Lorenzi, il motociclista di Stigliano di 41 anni che si è schiantato lungo il Costo.

Le immagini, ora al vaglio della Procura che sull’incidente aveva aperto un’indagine affidata al sostituto procuratore Serena Chimichi, sembrano non lasciare dubbi su come sia avvenuto il terribile impatto del centauro contro la parete della montagna. De Lorenzi avrebbe infatti perso il controllo della sua moto, una potente Ktm 990, dopo un’impennata all’ingesso di una curva. La piccola telecamera, agganciata sul casco, si era staccata a causa della violenza dell’impatto contro la roccia.

È stata ritrovata, sul mezzo posto sotto sequestro, dai militari dell’Arma della stazione di Piovene che si stanno occupando del caso assieme alla polizia locale di Cogollo del Cengio. Dalle prime verifiche e grazie ora soprattutto alle immagini registrate dalla piccola videocamera appare chiaro che la moto non avrebbe avuto alcun guasto meccanico né che il centauro sia rimasto vittima di un malore improvviso. Tutto insomma sarebbe accaduto autonomamente con De Lorenzi che a un certo punto dopo l’impennata non sarebbe più stato capace di tenere sulla strada la sua Ktm. Il motociclista veneziano, sposato e papà di una bambina, martedì verso le 10.15 stava risalendo la Sp 349 in compagnia di un amico che procedeva a bordo di un’altra moto davanti a lui. Il dramma è avvenuto poco dopo il secondo tornante. «Ho guardato nello specchietto e non ho più visto Cristian - aveva raccontato Marco, 28 anni, di Treviso, sotto choc mentre il corpo dell’amico si trovava sull’asfalto -. Non so quante volte in tutti gli anni che vado in moto mi è capitata la stessa cosa, per poi tornare indietro e trovare chi era con me intento a raccogliere la moto per portarla a bordo strada». Martedì, purtroppo, è andata diversamente. I rilievi dell’incidente sono stati svolti dai carabinieri della stazione di Piovene coordinati dal luogotenente Enrico De Rosso e con il supporto della polizia locale di Cogollo del Cengio.

Subito, sin dai primi rilievi, alle forze dell’ordine impegnate era parso chiaro che nello schianto non era stato coinvolto nessun altro mezzo. E che De Lorenzi fosse andato a sbattere contro la roccia autonomamente. Rimaneva però da capire il perché. Interrogativo che la go-pro avrebbe svelato fugando qualsiasi altro dubbio. Dopo lo schianto del motociclista, l’ennesima tragedia lungo i tornati del Costo, ci sono state dure prese di posizione in merito alla pericolosità della strada e al comportamento di chi la affronta, in auto ma soprattutto in moto.

Tanto che sul caso era intervenuto anche Piergildo Capovilla, sindaco di Cogollo: «Bisogna trovare il modo di interrompere questa spirale di morte». Aggiungendo poi l’idea di un incontro coi sindaci dell’Altopiano, il prefetto e il questore «per individuare un modo per garantire la sicurezza di chi percorre quella strada». E ancora: «Qualche ora dopo il dramma c’erano già le moto che avevano ricominciato a correre come nulla fosse. Una cosa inaccettabile».

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