Immobili dissequestrati Vince il professor Goisis
MESTRE. Nonostante l’opposizione dei pubblici ministeri Roberto Terzo e Walter Ignazitto, il Tribunale del riesame di Venezia presieduto dal giudice Angelo Risi ha dissequestrato ieri i dieci appartamenti e i tre negozi, situati a Venezia,Mestre e Padova, di proprietà del professore di etica e filosofia politica a Ca’Foscari Giuseppe Goisis e della sorella Maria Ludovica, così come aveva indicato la Corte di Cassazione. A presentare il ricorso i difensori, Matteo Garbisi e Alessandro Rampinelli. I sigilli erano scattati nell'ambito dell'indagine sul cinese Keke Pan, il «re di via Piave». Nel motivare la decisione la Cassazione è stata piuttosto decisa: «In sostanza», si legge, «il Tribunale ammette che questo compendio immobiliare, costituito da 10 appartamenti e tre fondi commerciali (e quindi del valore di diversi milioni di euro) potrebbe essere stato ceduto occultamente al Pan Keke, ad insaputa dei proprietari. Orbene, sostenere che un compendio immobiliare possa essere - in fatto - ceduto ad un acquirente occulto ad insaputa dei proprietari è un'argomentazione talmente illogica ed insostenibile da rendere meramente apparente la motivazione sul fumus (sospetto, ndr), rendendo l'ordinanza impugnata censurabile sotto il profilo della violazione di legge, essendo l'apparato argomentativo posto a sostengo del provvedimento privo di requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza».
I pubblici ministeri che hanno condotto le indagini e che hanno ottenuto i sequestri (gli immobili sono una sessantina per la maggior parte situati in via Piave, ma non solo) avevano ritenuto che il patrimonio immobiliare che i fratelli Goisis avevano ereditato dal padre fosse finito di fatto nelle mani di Keke Pan attraverso l'agenzia «Immobiliare Cera» alla quale il professore e la sorella avevano affidato la gestione degli immobili. Stando alle accuse, Cera aveva in realtà consentito all'imprenditore cinese finito in manette di gestire gli immobili come se ne fosse il padrone, riscuotendo direttamente gli affitti e versandone solo una parte all'Immobiliare Cera. In cambio Keke Pan avrebbe versato consistenti somme di denaro al titolare dell'immobiliare. Ieri i pm hanno sostenuto che anche i Goisis sapevano e hanno prodotto una lettera su alcuni lavori edili compiuti a Padova dal cinese, ma non è bastata a far cambiare opinione al Tribunale. Sempre ieri i giudici hanno iniziato l’udienza (rinviata all’8 novembre) al termine della quale dovranno decidere se confiscare definitivamente per poi consegnare al Comune gli altri 50 immobili sequestrati a Pan.
Giorgio Cecchetti
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