«Immigrati non è sinonimo di terrorismo»

Il vicecapo della Polizia La Rocca: «Escludo infiltrazioni tra i profughi che arrivano con i barconi»

VENEZIA. Profughi uguale terrorismo e profughi uguale criminalità. Sinonimi che troppo spesso e con estrema facilità vengono sbandierati da chi, in tutti i modi, contrasta l’arrivo in Italia dei disperati dei barconi. Il prefetto Fulvio Della Rocca, vice direttore generale della Polizia, e direttore della Polizia criminale, è chiaro nel dire che in questo momento si possano escludere infiltrazioni di terroristi tra i profughi che giungono sulle coste italiane dal Nord Africa. «Non abbiamo segnali convergenti verso questo aspetto. E comunque ci sono controlli che sono efficaci e danno il loro risultato», ha detto ieri a margine della Conferenza Regionale sulla Cooperazione Internazionale di Polizia che si è tenuta a Venezia.

«Che l'Occidente sia nel mirino del terrorismo è un dato di fatto, ma non bisogna neanche creare un allarme eccessivo. Anche questo è un dato di fatto». Gli attentati al Cairo contro l'ambasciata italiana sono, per Della Rocca, «situazioni particolarmente locali».

Continua il Prefetto: «C'è questa percezione di insicurezza che un po’ pervade il nostro tessuto sociale, ma credo che i cittadini italiani debbano fare mente locale e rendersi conto che le forze dell'ordine ci sono e fanno la loro parte nel modo migliore e con grande professionalità. Creare panico e allarme sociale è sempre sbagliato e in questo momento lo è ancora di più». Della Rocca ha ricordato le varie operazioni contro i presunti terroristi presenti sul nostro territorio nazionale. Inoltre per spiegare come sia efficace il lavoro di prevenzione delle forze dell’ordine Della Rocca ha portato come esempio Venezia, dove lo scorso fine settimana per la festa del Redentore «sono arrivate in laguna 100 mila persone. Credo che le forze dell'ordine abbiano fatto la loro parte e non è successo nulla grazie anche alle misure preventive. C'è una grande attenzione e una grande professionalità delle forze dell'ordine italiane. Stiamo mettendo a segno delle operazioni che hanno un carattere preventivo per evitare che le azioni possano portare ad ulteriori conseguenze». «Il nostro antiterrorismo - ha conclude il Prefetto Della Rocca - sta funzionando molto bene perché sono quasi giornaliere le operazioni, tutte preventive, che riescono a bloccare il fenomeno all'inizio. Il terrorismo è una bestia difficile da conoscere, da domare. Credo che però siamo attrezzati molto bene sotto questo aspetto». E ricollegandosi al tema della conferenza ha ribadito: «Oggi il crimine è globalizzato e bisogna conoscerlo per affrontarlo meglio. La cooperazione internazionale, che ha carattere interforze, dà strumenti in più che devono essere valutati e sperimentati».

Carlo Mion

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia