Imbarcati i primi pezzi del gasdotto Russia-Europa

Nel terminal di Transped a Porto Marghera sono state movimentate le condotte Progetto Gazprom con collaborazione Eni: lo scalo veneziano leader del settore
Di Gianni Favarato

MARGHERA. Sono state scaricate dagli autotreni speciali e imbarcate ieri dal terminal portuale della Transped srl, dotata di una lunga banchina sulla Darsena della Rana a Porto Marghera, con tre gigantesche gru da 100 e 150 tonnellate, le parti di impianto che serviranno alla realizzazione dello South Stream.

Si tratta di manufatti pesanti e ingombranti per l’imponente gasdotto di Gazprom (la petrolifera russa) che connetterà Russia e Unione Europea e sarà realizzato con la collaborazione di società europee: dell’italiana Eni, della tedesca Wintershall e della francese Edf, eliminando ogni Paese extracomunitario dal transito. Ecco la tabella di marcia sui lavori per la costruzione del gasdotto South Stream: inizio fissato per il secondo trimestre del 2014, mentre l'avvio del primo gas avverrà  entro il 2015. Per la costruzione del gasdotto sul fondo del Mar Nero gli azionisti della compagnia South Stream Transport (Gazprom, Eni, Wintershall, Edf) impegneranno una cifra totale nell’ordine di 10 miliardi di dollari. Verranno posati in totale quattro condotti del South Stream per una capacità complessiva di 63 miliardi di metri cubi di gas all’anno. «La spedizione è avvenuta anche grazie alla collaborazione con operatori tedeschi che stanno via via incrementando i traffici tramite lo scalo veneziano», precisa l’Autorità Portuale di Venezia. «Dalle banchine di Marghera nel 2013 sono passati oltre 1.400 carichi eccezionali (+57% rispetto al 2012), tra i quali i pezzi dei più grossi impianti mondiali diretti verso la Cina, i mercati del Golfo Persico e del Mar Nero».

Un settore, quello dei cosiddetti “project cargo”, che vale tra i 700 e i 1000 milioni di euro l’anno e che vede Venezia, con i suoi terminal commerciali di Porto Marghera leader a livello europeo. Secondo l’Autorità Portuale veneziana «lo scalo lagunare possiede gli asset competitivi necessari per il successo in questa nicchia preziosissima». Il particolare per quel che riguarda la «conformazione fisica del territorio retrostante che assicura al porto la massima accessibilità grazie a strade con pendenze basse o nulle, senza attraversamenti in galleria o restringimenti di carreggiata».

Inoltre, il porto commerciale di Venezia offre l’ opportunità di poter movimentare il project cargo anche per via fluviale. Via chiatta i project cargo arrivano a Venezia, lungo il Po, da Cremona e dal Porto fluviale di Mantova: una vera e propria idrovia su cui «si può trasportare merce senza, di fatto, limitazioni di peso e con altezze di 8 metri grazie all’impiego di chiatte affondabili».

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