Imam espulso, nuovo blitz in moschea

San Donà. Il sindaco Cereser: «L’associazione Arrahma deve prendere le distanze in maniera netta sull’accaduto»
SAN DONA' DI P. - FAGAVANIN - COLUCCI - FOTO TRATTA DA FACEBOOK DI ABDELBAR RAOUDI
SAN DONA' DI P. - FAGAVANIN - COLUCCI - FOTO TRATTA DA FACEBOOK DI ABDELBAR RAOUDI

«L’associazione dei musulmani prenda le distanze da quanto accaduto in via Noventa». Nuovo sopralluogo all’associazione “Arrahma” , il sindaco Andrea Cereser si è unito al comandante della polizia locale per parlare con i responsabili dell’associazione ora sotto i riflettori per il sermone antisemita di un imam volontario già espluso dall'Italia.

Un blitz inaspettato, il secondo in due giorni, cui il primo cittadino ha voluto prendere parte. Ieri è partito con la comandante, Danila Sellan, e il suo vice, Marino Finotto, a bordo di un’auto di servizio con destinazione via Noventa. Con loro anche alcuni agenti. Il comando della polizia locale sta passando sotto la lente autorizzazioni e contratto di locazione, con unìagenzia di Milano, del centro preghiera e associazione culturale. Per quanto di sua competenza il Comune, attraverso il comando della polizia locale, sta verificando se siano state rispettate tutte le norme del regolamento comunale e le altre leggi in materia.

«Noi stiamo lavorando solo sulle competenze comunali», precisa il sindaco, «perché dal punto di vista penale altri organismi stanno compiendo accertamenti e investigazioni mirate di cui io stesso non sono a conoscenza come è giusto sia. Ho visto un luogo ordinato, pulito, che può accogliere fino a 200 persone. Ho incontrato alcuni dei responsabili, e mi sono parse persone per bene che vogliono integrarsi e rispettare le nostre leggi. I loro intenti sono pacifici».

L’ex vice sindaco, Oliviero Leo, aveva sollecitato Cereser a prendere posizione e a disporre la chiusura del centro preghiera e associazione culturale sulla scorta dell’espulsione dell’imam Abdelbar Raoudi, già spedito a Rabat dopo quel sermone antisemita che incitava all’odio e alla violenza. Leo è l’ex vice sindaco cui sono state tolte le deleghe anche per certe posizione estreme in merito agli immigrati, si ricordi in particolare la lotta al burqa. Ma Cereser non cade nella provocazione. «Gli accertamenti della polizia locale sono ancora in corso», precisa, «al momento non ci sono provvedimenti o ordinanze per la chiusura che ci saranno se sono stati violate norme e regolamenti o davanti ad altri reati se saranno accertati dalle altre forze di polizia che stanno lavorando scrupolosamente».

Il clima è cambiato. L’episodio di via Noventa genererà sicuramente una stretta da parte del Comune e delle forze di polizia, con il controllo costante dei centri di preghiera e associazioni islamiche della città. In tutto sono ufficialmente tre, in via Calnova, poi questa di via Noventa e un altro centro nella zona di via Don Bosco. Non è escluso che gli accertamenti siano comunque estesi a tutte le associazioni per ulteriori verifiche nelle prossime settimane anche perché i fatti di via Noventa hanno destato molta impressione in città e non solo.

Giovanni Cagnassi

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