Ilnor, si apre uno spiraglio per i lavoratori

Scorzè. Azienda disponibile a ridurre i 52 esuberi, ma conferma la chiusura della fonderia
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 01.10.2015.- Manifestazione lavoratori ILNOR di Scorzè contro i licenziamenti.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 01.10.2015.- Manifestazione lavoratori ILNOR di Scorzè contro i licenziamenti.

Si apre uno spiraglio nella trattativa Ilnor di Scorzè: l’azienda si è detta disponibile a ridurre i 52 esuberi, fermo restando la chiusura della fonderia, dove lavorano 13 dipendenti e la volontà a investire sull’azienda, qualora il mercato lo richiedesse, oltre a ragionare sugli ammortizzatori sociali. Lunedì ci sarà l’assemblea dei lavoratori ed Eredi Gnutti Metalli di Brescia, proprietà della Ilnor, redigerà un verbale su cui poter stilare un accordo nei primi giorni di dicembre. Questo, in sintesi, l’esito della riunione di ieri tra i rappresentanti della fabbrica di semilavorati in rame e leghe dello stesso materiale, di Fim Cisl e Fiom Cgil. I sindacati sono usciti da Gardigiano più soddisfatti e pronti ad arrivare a una soluzione condivisa. C’è ancora da fare ma almeno esiste una base su cui lavorare. «L’azienda conferma l’impegno nel focalizzare l’attività di Ilnor sulla laminazione» si legge in una nota «e la volontà di valutare una parte degli esuberi come congiunturale e non strutturale in funzione dell’alta variabilità che contraddistingue il mercato italiano ed europeo dei laminati in rame e delle sue leghe. Ilnor, nel confermare il piano industriale già presentato alle organizzazioni sindacali, si impegna così a dar continuità all’attività aziendale grazie ad un ritorno all’equilibrio tra costi e ricavi col minore impatto occupazionale possibile». In pratica, alla lunga il numero di persone da lasciare casa dovrebbe essere ridotto rispetto a quanto discusso da dopo l’estate; la fonderia non ha il lavoro sperato e sarà trasferita a Brescia, come già anticipato nelle scorse settimane, e si dovrà studiare come affrontare le uscite così come per gli addetti degli altri uffici interessati. Da un punto di vista industriale, invece, la sede di via Moglianese potrebbe giovarsi di investimenti nel settore nella laminazione. Per sopperire al calo di personale previsto nei vari settori, si ragionerà sugli ammortizzatori sociali, gli incentivi volontari all’esodo, gli scivoli e quanto la legge permette. Da considerare, poi, che molti dipendenti sono lontani dalla pensione. «C’è un’apertura per modificare il piano» spiega Stefano Boschini di Fim Cisl «anche se mancano ancora dei passaggi da mettere per iscritto. A breve ci rivedremo ancora». La data probabile dovrebbe essere nella prima settimana di dicembre, occasione per fare ancora dei passi in avanti verso l’intesa tra le parti. «Abbiamo chiesto che Gardigiano continui a essere strategico» commenta Giuseppe Minto di Fiom Cgil «e su questo Ilnor si dice pronta a ragionare. Assieme vedremo che ammortizzatori adottare».

Alessandro Ragazzo

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