«Ilnor, serve una proroga per vendere la fabbrica»
Scorzè. Il 30 novembre è il termine fissato dall’accordo per trovare un acquirente La Fiom: le prospettive ci sono, il settore della metallurgia in Europa è in ripresa
SCORZÈ. Una proroga per trovare un acquirente per la Ilnor di Gardigiano, la fabbrica metallurgica di proprietà di Eredi Gnutti Metalli (Egm) di Brescia in vendita dall’estate scorsa e dove la produzione è ferma da mesi. La richiesta parte dalla Fiom Cgil visto che, in base agli accordi stipulati al Ministero per lo Sviluppo economico, il ciclo produttivo dovrebbe rimanere a Scorzè fino al 30 novembre e non potrà essere toccato.
Nei giorni scorsi il consulente Alessandro Costelli, ingegnere di Praxi, società per azioni di Torino attiva nel settore, ha concluso la relazione da cui gli imprenditori interessati dovranno attingere per provare a rilevare Ilnor. E il punto sta proprio qui: si è in grado di trovare un gruppo, una cordata, un industriale in così poco tempo? Per la sigla sindacale la risposta è negativa e ieri, davanti alla sede di via Moglianese, i lavoratori si sono ritrovati per chiedere che sia concesso ancora del tempo. In totale sono 91 i dipendenti interessati e ora in cassa integrazione straordinaria sino alla prossima estate. «Facciamo appello», dice Giuseppe Minto di Fiom Cgil Venezia, «perché riparta lo stabilimento. Il settore sta vivendo una ripresa a livello europeo e qui si possono realizzare prodotti di qualità. La professionalità è alta, la possibilità di crescita anche e non vogliamo lo spezzatino: chiediamo di finire in mani sicure, italiane o straniere che siano, e trovare qualcuno disposto a un rilancio serio».
Il segretario di Fiom Cgil Venezia Antonio Silvestri invita Confindustria a fare un passo in avanti: «Sinora la Regione e il Comune di Scorzè ci hanno supportati, ma è mancata la rappresentanza degli industriali. Invito il neopresidente veneziano Vincenzo Marinese a darci una mano, il suo predecessore Luigi Bruganro aveva elogiato Ilnor, lo stesso faccia quello veneto Matteo Zoppas, ai vertici di una grossa azienda locale come San Benedetto. Pure Veneto Sviluppo, la finanziaria della Regione, può fare la sua parte come successo in altri casi».
Prossime mosse una richiesta d’incontro al Mise per trovare un acquirente e tenere aperti i contatti con la Regione, specie con l’assessore al Lavoro Elena Donazzan.
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