«Illegalità alla Fincantieri». Esposto Fiom sugli appalti
MARGHERA. Il grande cantiere navale alle porta di Venezia, con gru gigantesche, ragnatele di ponteggi e migliaia di operai al lavoro dentro e fuori delle gigantesche e splendenti navi in costruzione, è ben visibile a tutti. «Ma per capire come vanno realmente le cose alla Fincantieri» sottolineano i segretari generali della Fiom-Cgil di Venezia e del Veneto, Antonio Silvestri e Gianluca Trevisan, «bisogna entrare nel cantiere e parlare, di nascosto, con i lavoratori degli appalti e subappalti per rendersi conto che le navi sono progettate e costruite al 90 % dalle oltre 500 imprese d’appalto e subappalto, gran parte delle quali operano nell’illegalità e impunità».
Non è la prima volta che il sindacato delle “tute blu” della Cgil denuncia pubblicamente la «consolidata situazione di illegalità» che nel recente passato ha portato anche alla stipula, alla Prefettura di Venezia, di “Protocolli per la trasparenza e la legalità nel sistema degli appalti”, che però, secondo la Fiom «sono stati disattesi e mai completamente applicati poiché la piaga dello sfruttamento e del lavoro nero negli appalti alla Fincantieri non è mai stata debellata. In particolare il sindacato ha sempre denunciato il rischio di infiltrazioni malavitose nel sistema degli appalti Fincantieri poco trasparente e fondato sulla compressione dei costi a discapito dei lavoratori». Per questo la Fiom ha presentato un voluminoso e circostanziato esposto a Guardia di Finanza, Ispettorato del Lavoro, Spisal e anche alla Procura della Repubblica che già ha aperto un’indagine. «Alla Fincantieri di Porto Marghera il lavoro non manca ma è sempre più di pessima qualità, fatto di degrado, illegalità, evasione fiscale e contributiva, di caporalato, ricatti e busta paga di fatto fasulle», spiegano Silvestri e Trevisan, affiancati da Fabio Querini, membro della segreteria provinciale e delegato della Rsu aziendale.
In tribunale a Venezia ormai da anni si contano centinaia di vertenze di lavoratori delle imprese di appalto e subappalto, italiani o extracomunitari che siano, che hanno denunciato di essere stati costretti ad accettare busta paga formalmente corrette ma di fatto fasulle poiché, sotto il ricatto di perdere il lavoro, gli operai sono costretti ad accettarle anche se in realtà non ricevano l’ammontare indicato. «Si tratta di imprese che possono nascere e morire nel giro di pochi mesi o cambiamo di sovente denominazione per sfuggire alla giustizia che gli intima di pagare il dovuto ai dipendenti truffati», spiegano i sindacalisti della Fiom «eppure basterebbe che Fincantieri mettesse la doppia timbratura all’entrata e all’uscita dal cantiere, come avviene per i dipendenti diretti dell’azienda, così da poter determinare le ore di effettivo lavoro che oggi, invece, non vengono pagate del tutto, grazie alla cosiddetta paga globale nella quale sono menzionati permessi non retribuiti, acconti o ratei del trattamento di fine lavoro e delle ferie che in realtà non sono stati pagati, o trasferte inesistenti». «La verità che molti non vogliono vedere» spiegano ancora i sindacalisti «è che la produzione di navi passeggeri è fondata su decentramento della quasi totalità delle attività produttive, dalla progettazione, alla costruzione dello scafo, fino all’allestimento degli interni». «Fincantieri ha progressivamente allargato gli appalti» sottolinea Luca Trevisan «e, come se non bastasse, ora ha deciso di chiudere a Marghera un reparto tecnologicamente avanzato per il taglio di lamiere e profili, per favorire una azienda esterna costituita in Friuli».
Fincantieri è una spa controllata per il 70 % dallo Stato e oltre a Marghera ha cantieri anche a Monfalcone, Sestri Ponente, Ancona, in Romania e in altri venti cantieri Europei. Il portafoglio ordini di navi da crociera da costruire nei prossimi anni ha raggiunto il record di oltre 20 miliardi di euro e sembra non risentire di alcuna crisi. Ma dietro a questo colosso industriale italiano – che recentemente ha acquisito anche i cantieri navali di Stx France ed ha stretto accordi per costruire navi da crociera in Cina acciaio a Genova che recentemente , secondo la Fiom «si nasconde e cresce un odioso sistema che molti non vedono o fanno finta di non vedere, a cominciare dal sindaco di Venezia a cui chiediamo da mesi di incontrarci, come pure lo chiediamo anche al governatore del Veneto Luca Zaia e al ministero del Lavoro e dello Sviluppo. Ci dispiace però constatare che le nostre richieste di confronto non sono nemmeno state prese in considerazione, tanto che a questo punto ci chiediamo se le istituzioni pubbliche e le autorità preposte che dovrebbero difendere e sostenere la legalità e il rispetto di leggi, sottovalutano il problema oppure, e questo sarebbe davvero grave e sconcertante, perché sono conniventi con questo inaccettabile sistema». —
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