Il volontariato trova casa all’ingresso dell’ospedale

MESTRE. Un nuovo spazio per le associazioni di volontariato, e un’ opportunità per avvicinare gli ospiti e i familiari che si trovano a frequentare l’Ospedale dell’Angelo.
L’Asl 12 ha inaugurato ieri i nuovi spazi destinati a questo scopo all’entrata dell’ospedale. Un ingresso che ora è ‘abitato’, come lo ha voluto intendere la stessa Asl 12, creando una sorta di open space affinché le associazioni che ruotano attorno alla struttura ospedaliera possano presentare il loro lavoro ai cittadini, diffondendo così lo spirito e le finalità assistenziali delle loro attività. Un nuovo spazio che viene affidato alle associazioni che, alternandosi secondo un calendario concordato, potranno utilizzarlo per comunicare con la gente. Dall'Avapo alla Croce Verde, ognuna avrà la possibilità di esprimersi al meglio. «In questo spazio, che le associazioni attendevano da tempo, presenteranno le loro finalità e le loro iniziative, diffondendo il senso di partecipazione e di volontariato che sono tanto importanti nel mondo della salute e della cura», sottolinea il direttore generale dell’Asl 12, Giuseppe Dal Ben. «È un passo avanti nel rapporto che l’azienda ha instaurato con il mondo del volontariato, per fare un cammino insieme al servizio del malato». È questo infatti uno dei risultati seguiti ai numerosi confronti che negli ultimi mesi le associazioni hanno avuto con la dirigenza dell’Asl 12. Una mini rivoluzione per l’ingresso dell’ospedale mestrino, che ora assume connotati diversi sempre nell’ottica della maggiore accoglienza verso i malati e le loro famiglie. In ingresso, a sinistra, c’è ora la sede dell’Ufficio relazioni con il pubblico, dove gli utenti potranno dare suggerimenti, chiedere spiegazioni, dare il voto all’ospedale e ai suoi servizi. A destra, invece, ci sono gli spazi per le associazioni di volontariato.
«L’Angelo è un ospedale grande, e per molti è ancora un ospedale nuovo», aggiunge Dal Ben, «anche perché vi accedono molte persone che ci entrano per la prima volta o che vengono da fuori città. E’ quindi fondamentale che chi vi arriva si senta accolto, e non sia costretto a guardarsi intorno chiedendosi cosa fare e dove andare. La nuova portineria vuole essere il biglietto da visita di questo ospedale e un luogo in cui, per le dimensioni della struttura e per l’atteggiamento del personale, si affermi e si dimostri da subito la disponibilità a farsi carico dell’utente che entra».
Simone Bianchi
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