Il Vespa Club ha adottato il logo “retrò” del 1955

Il 69° congresso nazionale ha riunito in città i 286 rappresentanti di oltre 500 club Il segretario Benini: «Non è nostalgia, valorizziamo una grande storia alle spalle»

MESTRE. Il Vespa Club d’Italia ha adottato quale logo ufficiale per il futuro, quello datato 1955 e che racchiude in sé la storia del “vespismo” italiano.

Lo ha fatto a Venezia, domenica, nel corso del 69° congresso nazionale che ha riunito i rappresentanti di 286 degli oltre 500 club sparsi nel nostro Paese, cui vanno aggiunti anche quelli all’estero, per oltre 50 mila appassionati dell’intramontabile scooter della Piaggio.

Era la seconda volta che il congresso faceva tappa a Venezia, e questo appena concluso è stato anche il secondo più partecipato della storia del Vespa Club d’Italia, tra quelli non elettivi.

Alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, di fronte a sette splendidi modelli di Vespa trasportati dal Tronchetto lungo il Canal Grande a bordo di una imbarcazione, il punto più importante all’ordine del giorno dei congressisti era proprio quello legato al logo.

Non un aspetto di poco conto, perché in ballo c’era un aspetto storico della Vespa, e in lizza quello del 1955 e quello più moderno del 2015, tralasciando invece quello del 1974.

Alla fine l’assemblea presieduta da Gianluca Zandonà, numero uno delle Vespe Padane di Montegrotto Terme, ha scelto per la storia quasi con un plebiscito: 270 favorevoli al logo del 1955, 8 contrari e altrettanti astenuti. «L’Italia è la patria della tradizione del vespismo», spiega Marco Benini, segretario del Vespa Club Venezia che ha organizzato il congresso in collaborazione con i colleghi dei vespa club di Jesolo, San Donà, Portogruaro, Mirano, Cavarzere e S. Anna di Chioggia.

«Il simbolo ha un significato speciale, non solo per una scelta nostalgica, ma perché c’è una grande storia alle sue spalle. Siamo orgogliosi per il successo di questo congresso, perché passerà alla storia per la scelta del logo, fatta appunto a Venezia. Merito dei club e di tutte le persone che hanno creduto in questo marchio».

Durante il congresso è stata distribuita una brochure realizzata da Paolo Zanon, del Vespa Club Portogruaro, dietro la cui realizzazione c’è stato un grandissimo lavoro di ricerca. Il presidente del Vespa Club d'Italia, Roberto Leardi, domenica ha anche premiato gli ex piloti di Vespa degli anni Cinquanta Zin, Montaldi e Goffi per i grandi successi ottenuti all’epoca nelle gare di regolarità disputate con il prodotto a marchio Piaggio. I primi due rispettivamente vicentino e veronese.

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