Il vescovo nelle case distrutte e tra le famiglie
DOLO. Ha voluto visitare tutte le zone colpite dal tornado e, nonostante il grande caldo, si è fermato ad incontrare le famiglie per portare un segno di speranza e di solidarietà, oltre al suo personale interessamento per sostenere la ricostruzione. Monsignor Antonio Mattiazzo, dopo la messa celebrata nel duomo di San Rocco, si è recato assieme al parroco di Dolo, Alessandro Minarello e agli amministratori di Dolo e Fiesso, a visitare le zone danneggiate dal tornado.
Si è partiti dalla parrocchia di Cazzago di Pianiga, dove Antonio Mattiazzo ha incontrato i fedeli e si è soffermato a parlare con i Vigili del Fuoco per sapere come erano andati i lavori di soccorso e per conoscere la situazione attuale.
Dopo aver parlato con i presenti e aver recitato alcune preghiere, il vescovo emerito di Padova, si è poi recato in via don Lorenzo Milani per incontrare la famiglia Gallo che ha subito notevoli danni al tetto della propria abitazione. Dopo il tornado la vita in Riviera va avanti, c'è stato il matrimonio festeggiato l’11 luglio in villa Ducale mentre ieri a Cazzago sono stati celebrati due battesimi. Monsignor Antonio Mattiazzo si è poi recato nella parrocchia di Sambruson incontrando anche qui alcuni fedeli sul sagrato della chiesa. Il suo viaggio lungo la Riviera ha toccato le zone di Porto Menai, via Carrezioi e via Seriola. Arrivati in via Ettore Tito, monsignor Mattiazzo ha parlato con la famiglia di Mario Gallo, imprenditore edile e lattoniere, che ha avuto l’abitazione distrutta dal tornado oltre ad aver avuto alcuni familiari feriti. Il vescovo è entrato nella casa e ha visitato le stanze distrutte dalla furia del vento.
Si è poi andati in via Fratelli Bandiera e in via Melloni. Qui Monsignor Mattiazzo ha incontrato i volontari della protezione civile di Montecchio Maggiore (Vicenza) e Luciano Gottardo, residente in via Fratelli Bandiera, che ha perso a causa del tornado il suo negozio di ceramiche e pavimenti oltre a vedersi danneggiata pesantemente la casa. L’uomo si è emozionato e ha pianto ricordando i momenti del tornado, «ho chiuso gli occhi e quando li ho riaperti non c’era più niente», oltre che le grosse difficoltà per sistemare la casa, il negozio e far riparte l’attività commerciale. «Spero di avere la possibilità di ripartire con una piccola mostra di piastrelle», ha detto a Mattiazzo, «i nostri soldi li abbiamo spesi per far andare avanti l’azienda. E pensare che il lavoro si stava muovendo dopo la crisi che ha colpito l’edilizia». (g.ca.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia