Il Venezia si mangia la vittoria a Foggia
FOGGIA. In tempo di regali sotto l’albero, il Venezia ne fa uno grande come una casa a un Foggia ormai bello che spacciato a tre minuti dalla fine. Un Venezia dominatore allo “Zaccheria” fa tanto rima con sprecone, perché già nel primo tempo lo 0-1 gli era stretto e più volte nella seconda parte della ripresa ha gettato al vento la terza rete. Invece, come capita spesso nel calcio, basta una scintilla e dalla vittoria in mano ti ritrovi con in mano un solo punto che sa di rabbia. Ma anche di mea culpa.
Chi si aspetta un Foggia dalla partenza a razzo deve ricredersi, perché i veri satanelli sembrano i veneziani. Corsa, verticalizzazioni, manovra fluida, giocate di prima e proprio una combinazione Falzerano-Pinato-Falzerano consente a Zigoni di spingere la palla in rete di testa. Davvero bello.
L’attaccante veronese si conferma uomo da trasferta e mette fine a un periodo personale con il gol un po’ così: l’ultimo hurrà è datato 14 ottobre ad Ascoli. Pinato e Bentivoglio corrono e suggeriscono, Falzerano sembra quello di qualche settimana fa ma allarga troppo il diagonale trovandosi davanti a Tarolli e il Venezia avrebbe potuto mettere ancor più in discesa una gara iniziata con personalità.
I satanelli, quelli veri di Foggia, si ricordano che allo Zaccheria storicamente hanno fatto fatica molte big italiane e iniziano a spingere, tengono palla ma le occasioni migliori capitano al Venezia; chiedere a Pinato, che spedisce alto da buona posizione, e Cernuto, che rischia di fare il bis dopo Pro Vercelli su azione da angolo ma il suo allungo di destro finisce tra le braccia di Tarolli.
E il Foggia? Ci prova, sa che la classifica è brutta e servono punti; ci mette impegno, voglia ma il muro arancioneroverde è imperforabile. Audero si deve distendere per mettere in corner una botta da Chiricò ma è un bel Venezia, attento, pericoloso in contropiede. Solo pericoloso, però, perché il colpo resta in canna e manca quella seconda rete che sarebbe pure meritata.
Stroppa capisce che per invertire l’andazzo servono più giri al motore e prova la carta Floriano; i pugliesi si scoprono, un paio di contropiedi ospiti con Marsura e Pinato essere conclusi in modo diverso. Verrebbe da pensare che a forza di divorarsi gol arriva la beffa; invece Zigoni è l’uomo lontano dal “Penzo” è ispirato, gela lo “Zaccheria” e i rossoneri trovando l’angolo più lontano di destro. Dopo le critiche, i mugugni dei tifosi di sabato scorso con la Pro Vercelli, l’ex Spal ha risposto alla grande, giocando per la squadra e pure finalizzando.
Chissà che prima della fine del 2017 possa arrivare la gioia pure in casa: la Cremonese è l’ultima possibilità. Il raddoppio sgonfia il Foggia, prova a buttare dentro qualche pallone in area ma la cerniera difensiva veneziana non fa passare uno spillo; Inzaghi capisce che serve non diminuire l’intensità e Moreo torna utile per dare il cambio a Marsura, corridore sì ma anche impreciso.
Gli arancioneroverdi fanno girare palla, l’ingresso di Stulac permette alla squadra di essere padrona del gioco ma un palo clamoroso a porta vuota di Falzerano è la svolta della partita. Che qualcosa possa accedere negli ultimi minuti arriva dalla zampata sotto porta di Beretta che rimette tutti in discussione. Audero è un mostro su Floriano ma su una disattenzione difensiva Deli brucia tutti e infila la beffa delle beffe. a.r.
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