«Il Veneto non può restare in mano a Zaia»

Tour della Moretti (centrosinistra) tra Mestre e Venezia: sanità a pezzi, bisogna cambiare
Agenzia: Candussi. giornalista: Costa. Luogo: Palaplip Mestre. Descrizione: Conferenza Alessandra Moretti con Stradiotto, Rosteghin, Speranza e Casson.
Agenzia: Candussi. giornalista: Costa. Luogo: Palaplip Mestre. Descrizione: Conferenza Alessandra Moretti con Stradiotto, Rosteghin, Speranza e Casson.

Un autentico tour de force, iniziato di prima mattina e terminato solo a sera inoltrata: a otto giorni dalla chiamata alle urne Alessandra Moretti, candidata per il Partito Democratico alla presidenza del Veneto, ha dedicato un'intera giornata al capoluogo regionale, saltando tra Mestre e Venezia per incontrare quanti più elettori possibile.

«Non possiamo lasciare il Veneto per altri cinque anni nelle mani di chi l'ha soffocato e isolato - ha ripetuto l'ex parlamentare europea, parlando prima dal mercato di Rialto e poi dal Palaplip di Carpenedo - ancora oggi Luca Zaia scappa dalle sue responsabilità, continuando ad evitare di governare la Regione, come ha fatto per tutta la sua legislatura». Proprio dall'auditorium di via San Donà, dove a fiancheggiarla c'erano anche Felice Casson, Roberto Speranza e tutto il gruppo dirigente del partito, la candidata ha lanciato pesanti stoccate in direzione della Lega Nord, evidenziando le criticità della gestione di palazzo Balbi da parte del Carroccio: «La sanità è alla canna del gas, il personale medico non ha turnover da anni e le liste di attesa per i pazienti sono ormai interminabili; anche sul fronte del riordino delle Province - ha continuato Moretti - abbiamo assistito ad una battaglia combattuta sulla pelle dei lavoratori, con il risultato di essere una delle poche Regioni d'Italia che non hanno ancora approntanto l'apposita legge quadro».

La candidata governatrice, che venerdì ha corso tra il mercato di piazza XXVII Ottobre, campo Santa Margherita, gli alberghi del Lido e Forte Marghera, ha ribadito anche l'importanza di ascoltare i cittadini, facendosi carico della loro sfiducia «per trasformarla in un moto di cambiamento», perché «vincere il Veneto significa rivoluzionare il Paese; qui il tessuto imprenditoriale c'è, siamo un territorio vivo e perfetto per le riforme: gli ultimi dati parlano di 40mila nuovi posti di lavoro in Veneto grazie al Jobs act, per tornare ad essere la locomotiva d'Italia - ha concluso Moretti - serve solo una classe politica in grado di dialogare con i cittadini».

Giacomo Costa

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