Il vaporetto impossibile"Siamo ostaggio dei turisti"
VENEZIA. Un'altra ferita aperta per i veneziani è quella del funzionamento dei trasporti acquei, spesso e non solo d'estate strapieni soprattutto di turisti.
Cesarina Danesin
abita all'Accademia e il battello lo prende spesso, almeno quando riesce a salire: in questi giorni, ad esempio, non è stato facile, seppur non siamo ancora in piena invasione estiva di pendolari in arrivo dalle spiagge della Riviera adriatica del Veneto e della Romagna. "I vaporetti sono sempre più spesso stracarichi e io credo che la risoluzione del problema non stia nel pensare a linee particolari per i residenti, impedendo ai turisti di salire, ma quella di creare un servizio navetta molto frequente, naturalmente parlo per le fermate sul Canal Grande".
Per la signora di Dorsoduro, poi, Veritas dovrebbe sistemare più raccoglitori e cestini in modo che la spazzatura non venga sparsa per calli e campi. "Spesso _ aggiunge - anche il turista volenteroso è costretto a buttare a terra, nagari accanto a un cestino, il sacchetto o i resti di un pasto perché il contenitore è già pieno". E questo accade non solo alla sera, ma già dal primo pomeriggio: così, alla sera, si è accumulata più spazzatura accanto al cestino che dentro.
Claudio Povolato
, invece, il battello non lo prende mai proprio per evitare le resse, anche perché ha la fortuna di poter raggiungere l'ufficio a piedi, ma se i mezzi fossero meno intasati lo utilizzerebbe. E sono tanti i veneziani che ogni mattina e ogni sera si adeguano, lasciando perdere il vaporetto o il motoscafo Actv, perché non hanno scelta. "Ma quando sono costretto a dover utilizzare i mezzi di trasporto pubblici _ precisa _ è davvero dura entrare e uscire".
Invece,
Rosanna Fecchio
ha un altro problema e lo condivide con numerosi altri veneziani che abitano sui palazzi che si affacciano sul Rio di Santa Maria Maggiore, quello che passa anche davanti al carcere e dove alla sera vengono attraccate decine di imbarcazioni, soprattutto quelle da trasporto o quelle in ferro utilizzate per i cantieri edili. Neppure loro riescono a dormire a lungo, ma non sono i canti o le voci dei giovani che si salutano in campo che li tengono svegli. Si tratta certamente di rumori ancora più molesti e fastidiosi.
"Il chiasso incomincia poco dopo le tre della notte _ racconta la signora - e credo si tratti di quelli che consegnano i giornali in città e nelle isole che scaldano i motori e che partono prima degli altri; poi cominciano i trasportatori, che magari devono raggiungere la terraferma per caricare e poi devono tornare in centro storico per consegnare la merce; quindi è la volta delle imbarcazioni dei cantieri. Urlano, si chiamano, accendono i motori e accelerano, le barche - soprattutto quelle di ferro - sbattono tra loro producendo rumori assordanti. Ma quello non è l'unico problema: molti, infatti, accendono le pompe di sentina e scaricano in canale anche reflui con la nafta. La puzza rimane per ore, eppure nessuno è mai venuto a controllare".
"Tra l'altro, nel nostro condominio _ conclude _ abbiamo rifatto il tetto da poco, ma sembra che abbia subito già i primi danni proprio a causa delle fortissime vibrazioni provocate dai grossi motori".
E
Marino Zavagno
, che ha lo stesso problema ma su un altro canale, il Rio Novo, racconta che qualche tempo fa ha appeso degli striscioni ben visibili sui suoi balconi: "C'era scritto _ spiega _ "Se rispetti il limite di velocità rispetti anche noi", visto che trasportatori ma anche molti tassisti andavano a manetta provocando moto ondoso e tanto rumore. Grazie a quei cartelli, immagino, nei giorni immediatamente seguenti, sono aumentati i controlli della Polizia municipale e siamo riusciti a dormire più a lungo, ma è durato poco perché i controlli sono presto finiti e hanno ricominciato a correre".
Infine - conclude - più corre l'imbarcazione che va in una direzione, più deve correre quello che va in quella contraria in modo da non farsi spostare dalle onde e per superarle senza danni.
Argomenti:lanuovatiascolta
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video