Il tweet del ministro francese della Cultura: «Grazie all’Italia per l’Uomo Vitruviano»

Il Mibac però nega l’accordo. Bonisioli: «Sono costretto a smentire». Borgonzoni: «Che gioco fa la Francia?»

VENEZIA. È durata meno di 24 ore la ritrovata intesa tra Francia e Italia, esibita a tutto il mondo il 2 maggio, in occasione della cerimonia per i 500 anni della morte di Leonardo Da Vinci.

A mettere in crisi i due Stati ancora una volta la polemica sul prestito delle opere, in particolare il corteggiatissimo Uomo Vitruviano, esposto fino al 24 luglio alle Gallerie dell’Accademia, e l’Autoritratto, custodito a Palazzo Reale a Torino.



Ieri pomeriggio infatti il ministro della cultura francese Franck Riester ha fatto un tweet che ha gelato Venezia e l’Italia: «Grazie alla cultura siamo riusciti a riavvicinare la Francia e l’Italia. Per la bella esposizione che sarà organizzata al Louvre per i 500 anni della morte di Leonardo da Vinci, l’Italia presterà alla Francia l’Autoritratto e l’Uomo Vitruviano».

Dopo qualche ora è arrivata la replica del ministero Alberto Bonisoli: «Sono costretto a smentire le parole del ministro della Cultura francese Franck Riester. Resto sorpreso delle dichiarazioni del mio omologo che annuncia il prestito dell’Uomo Vitruviano e dell’Autoritratto di Leonardo al Louvre. Preciso che, nel corso della mia visita istituzionale con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, nulla è stato deciso da entrambe le parti».

Insomma, il Mibac continua sulla linea espressa lo scorso 17 aprile quando, in occasione dell’inaugurazione della mostra su Leonardo alle Gallerie dell’Accademia, dove è esposta la celebre opera del genio rinascimentale, aveva detto che non era ancora deciso nulla. «Si sta ragionando per darci una mano reciprocamente e rendere omaggio ai due geni (Leonardo e Raffaello). Loro ci metteranno a disposizione alcuni oggetti di arte di Raffaello e noi, a nostra volta, vedremo di offrire qualcosa per celebrare al meglio Leonardo nelle mostre che i francesi faranno nella seconda parte dell’anno», aveva detto, senza smentire che l’Uomo Vitruviano potrebbe essere prestato alla Francia.

«È sconcertante la vicenda delle dichiarazioni del ministro francese e la risposta del ministro Bonisoli», commenta la sottosegretaria del Mibac Lucia Borgonzoni che ha seguito fin dall’inizio la vicenda, «Visto che non ho motivi per dubitare delle dichiarazioni di Bonisoli, mi domando quale “gioco” stia facendo la Francia. La mia posizione sui prestiti non cambia, entrambi i disegni sono opere molto delicate, come confermato anche dalle perizie fatte. Non a caso sull’Uomo Vitruviano, un ipotetico prestito lo confinerebbe nella migliore delle ipotesi, per 10 anni alla non fruizione. La tutela delle opere è fondamentale, nessuna delle due ha necessità di essere promossa nel mondo, con il Cenacolo e la Gioconda sono tra le più conosciute. Inoltre la dichiarazione della Francia, che continua a non parlare dei prestiti che noi aspettiamo da loro per Raffaello 2020, sottolinea lo spirito con cui si rapportano con noi, non da pari, ma da “yes man” . Sarebbe il momento che Bonisoli chiarisse cosa può uscire e cosa no per evitare fraintendimenti». –


 

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