«Il turismo a Jesolo messo a rischio dal Piano casa»
JESOLO. Piano casa approvato in Regione nel mirino, le opposizioni temono nuovi cambi di destinazione d’uso che in soldoni sta a significare altri alberghi che diventano appartamenti. Ecco perché adesso le minoranze invitano il Comune a bloccare ogni richiesta di cambio di destinazione in attesa di maggiore chiarezza.
Jesolo Bene Comune e Lista Renato Martin hanno presentato un’interrogazione sul “Terzo Piano Casa” approvato dalla Regione. L’urbanistica a Jesolo accende sempre gli animi e alimenta i dibattiti. La città ha perso per strada molti alberghi, soprattutto piccole strutture ricettive, ma anche qualche hotel di una certa rilevanza. Al loro posto sono sorte torri e grattacieli, ma anche residence che sovente sono rimasti vuoti.
Non ha giovato la crisi edilizia, ma è anche vero che sono gli alberghi l’anima della città turistica da quando è nata. «Sebbene possa ritenersi condivisibile l’obiettivo di spingere la ripresa attraverso lo stimolo al settore edilizio», spiegano, «riteniamo che il provvedimento della Regione contenga delle disposizioni che rischiano di mettere in seria discussione la struttura e il futuro dell’economia e del turismo di Jesolo. Per prima cosa dobbiamo rilevare», proseguono, «come hanno fatto tanti altri comuni veneti, vedi Asiago e Cortina, che la nuova legge agisce purtroppo in deroga al piano regolatore e al regolamento edilizio e toglie ogni voce in capitolo alla nostra amministrazione. Una decisione inaccettabile e vergognosa, alla faccia del federalismo e della corretta pianificazione del territorio. Ma ciò che più ci preoccupa è la libertà concessa, in ogni zona della città, di cambiare destinazione d’uso nei casi di demolizione e ricostruzione dell’edificio, tra l'altro con bonus volumetrici fino all’80%. Ciò significa dare la possibilità di speculare sugli alberghi, trasformandoli in appartamenti. Per la nostra città, le cui 5 milioni di presenze turistiche sono in gran parte provenienti dal ricettivo alberghiero, significa sulla carta la possibilità di uno stravolgimento grave in termini economici e occupazionali. Riteniamo prioritario in questo momento preservare la nostra economia e tutelare gli operatori turistici che vogliono continuare a far bene il proprio lavoro e chiediamo all'amministrazione di mettere in atto tutto ciò che serve nei confronti della Regione e se necessario anche di bloccare le eventuali richieste di permesso a costruire, fino a che la situazione non sarà chiara».
Giovanni Cagnassi
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