Il tribunale stoppa il concordato Vega, nuova udienza il 20 febbraio

Debiti per 16 milioni di euro, i giudici vogliono vederci chiaro sulle garanzie offerte dalla società Ci sono da pagare i creditori (banche e fornitori) grazie alla vendita di alcuni immobili di proprietà
Di Giorgio Cecchetti

A sorpresa, il Tribunale civile di Venezia non ha dato il via libera alla procedura per il concordato preventivo del Parco tecnologico e scientifico Vega Scarl. Ieri, il presidente della società, il trevigiano Daniele Moretto, l’avvocato veneziano Francesco Mercurio, che ha stilato il piano per il concordato, e il commissario Piero De Bei sono stati convocati per un’udienza fissata per il prossimo 20 febbraio.

È evidente che il giudice delegato Alessandro Girardi e gli altri suoi due colleghi vogliono vederci più chiaro, in particolare sulle garanzie offerte da Vega per pagare tutti i creditori al 100 per cento grazie alle vendite di immobili di sua proprietà. La società di Marghera è per più della metà in mani pubbliche visto che delle azioni il 37,32 per cento appartiene al Comune, il 4,40 alla Provincia, il 17 alla Veneto Innovazione Holding della Regione. Il totale dei debiti, stando ai conti presentati da Vega, è di sedici milioni e 222 mila euro (di cui quasi otto milioni con le banche e cinque milioni con i fornitori), ma tra liquidità, crediti da riscuotere, immobilizzazioni materiali e immateriali l’attivo sfiora i 30 milioni di euro. «La società propone un concordato (con continuità aziendale) con cessioni di alcuni beni e diritti esistenti nel proprio patrimonio... che consentono di ritenere più che probabile il pagamento integrale dei creditori» si legge nell’istanza per il concordato. Nel documento sono elencate le cessioni da fare: gli immobili Auriga, Lybra, il terreno ex Agip e l’area Pandora, oltre alle partecipazioni in Venezia Tecnologie e le disponibilità liquide. A fronte dei 16 milioni e 222 mila euro di debiti, grazie alle cessioni segnalate la cifra raggiunta sarebbe di oltre 21 milioni di euro. Stando ai conti della società, dunque, i creditori dovrebbero stare tranquilli, ma i giudici evidentemente non ne sono certi e probabilmente giovedì prossimo chiederanno maggiori garanzie di copertura dei debiti, per questo hanno convocato il presidente della società e il professionista che ha firmato l’istanza.

Nel documento, inoltre, vengono elencati i contratti che, ottenuto il via libera al concordato preventivo, Vega Scarl chiederà di sciogliere, naturalmente con l’autorizzazione del Tribunale. Il primo è quello per l’approvvigionamento e gestione di energia elettrica e termica per il quale, ad esempio, per il primo bimestre 2013 è stata fatturata l’astronomica cifra di 618 mila euro. Il secondo è il contratto con Alfa srl, la società che gestisce e controlla varchi e parcheggi dell’intera area. E ancora quelli con Ristorazione Donazzon Achille, che gestisce la mensa e il bar, e con Vitrociset spa, società per la fornitura e l’assistenza di impianti wifi.

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