Il Tribunale dissequestra i due motoscafi

Evoluzioni nautiche pericolose: i giudici del Riesame proibiscono però ai due tassisti di condurli

Il Tribunale del riesame di Venezia presieduto dal giudice Angelo Risi ha dissequestrato i due motoscafi ai quali Capitaneria di Porto e Polizia locale avevano messo i sigilli, ma i due indagati, i tassisti Pierluigi Scultz e Jacopo Codori, non potranno utilizzarli. Insomma, non potranno lavorare, come se fosse stata ritirata loro la patente nautica, potranno invece farlo altri: la lancia «Annalisa» è di proprietà di Scultz mentre la «Gufus Zezen» è del padre di Codori, Piero. I magistrati, dunque, hanno accolto solo in parte il ricorso dei difensori, gli avvocati Giorgio Pietramala e Luca Pusateri. È stato soprattutto il primo a ipotizzare questa via d’uscita durante l’udienza di ieri. In questa indagine, soprannominata «Giostra asiatica», gli indagati sono 12, tutti tassisti, ma il sequestro preventivo ha riguardato soltanto due di loro perché Scultz, che è stato anche presidente della Cooperativa San Marco, e Codori sono stati «pizzicati» tre volte il primo e due il secondo dalle telecamere a compiere evoluzioni nautiche pericolose con i loro taxi pieni di turisti coreani e cinesi nel canale della Giudecca. Gli altri indagati, invece, sono stati ripresi solo in un’occasione.

La accuse contestate sono quelle di attentato alla sicurezza dei trasposti e di violazione del codice della navigazione per quanto riguarda la velocità. La prima volta i due sono stati ripresi il 22 luglio dello scorso anno e il «concreto pericolo per la sicurezza della navigazione» era derivato dal fatto che le evoluzioni sarebbero state compiute mentre «vi erano ferry boats dell'Actv in manovra, visto che vicino è presente la banchina di imbarco e sbarco di veicoli e persone» si legge nell'ordinanza firmata dal giudice Alberto Scaramuzza. E ancora «dal moto ondoso causato dalle evoluzioni» e «dal fatto che i turisti caricati sui due motoscafi, durante le evoluzioni, erano seduti sulle vie d'uscita dei mezzi, con il rischio di caduta in acqua». Gli accertamenti successivi proseguono anche sulla base dell'esposto inviato alla Capitaneria di Porto della «Conepo Servizi», la ditta che si occupa di ritirare i rifiuti delle navi. Il 28 agosto 2012 le imbarcazioni della società sono pressi le banchine Isonzo e Tagliamento della Marittima per svolgere il loro servizio, ma «taxi e lancioni sono soliti essere condotti oltre i limiti di velocità e sicurezza consentiti per abbreviare i tempi di percorrenza, in particolare tra il sabato e il lunedì, con grave rischio di caduta in acqua del personale addetto alla raccolta rifiuti provocato dal moto ondoso determinato dalle evoluzioni di taci e lancioni , che impedisce il regolare attracco e la regolare sosta operativa delle barche di servizio e lo strappo delle cime di ormeggio» ricorda l'ordinanza. I due tassisti, infine, vengono ripresi dalle telecamere mentre compiono le evoluzioni il 20 settembre e in quell'occasione i motoscafi sono sono tre o quattro e corrono e sbandano per far provare il brivido ai turisti.

Giorgio Cecchetti

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