Il treno riparte di scatto 30 bambini “prigionieri”
CAMPONOGARA. Ricordate i capotreno? Quelli con il fischietto che scendevano alle fermate, si accertavano che tutti fossero scesi e risaliti e poi fiuschiavano al macchinista per dire che si poteva ripartire? Sui treni di Sistemi Territoriali non è più così, e la gita a Venezia di una scolaresca di 36 bambini di 8 anni delle scuole elementari di Camponogara stava per trasformarsi in tragedia. Il fatto è avvenuto martedì scorso sulla linea ferroviaria Mestre- Adria fra le fermate di Calcroci e Prozzolo. A denunciarlo sono i genitori dei bambini delle classi terze e quarte elementari del paese che hanno inviato un esposto alle autorità competenti e a Sistemi Territoriali. La stessa società regionale si dichiara “sotto shock” e annuncia un’indagine interna.
«Quello che è capitato», racconta un gruppo di genitori, «è davvero grave. Martedì scorso una scolaresca con 36 bambini è andata in gita a Venezia con 4 insegnanti. Al ritorno doveva scendere a Calcroci. Quando il treno è arrivato ha aperto le porte automatiche ma le ha chiuse dopo pochi secondi rischiando di incastrare un bambino: fortunatamente un’insegnante è riuscito a liberarlo e bloccare il meccanismo».
Dal treno però nonostante il grande spavento, nessuno si è mosso. «Abbiamo cercato di capire dove fosse il capotreno in quel momento», spiegano i genitori, «ma come tutta risposta abbiamo solo visto il treno ripartire con ancora 30 ragazzi all’interno».
Per fortuna a bordo c’erano ancora due maestre: hanno cercato di fermare il treno e hanno anche citofonato al posto guida per spiegare il fatto. «Nessuno anche in questa occasione», spiegano i genitori, «ha risposto. I bambini abbastanza impauriti per quello che era accaduto sono scesi alla fermata successiva cioè a quella di Prozzolo dove molti genitori si sono recati in auto per recuperarli. Anche in questa occasione nonostante le tante richieste che sono arrivare da parte dei genitori al macchinista e al capotreno con citofoni e ampi gesti sul binario, nessuno di è fatto vivo. Abbiamo segnalato il fatto ai carabinierie a Sistemi Territoriali.».
Il presidente di Sistemi Territoriali Gianmichele Gambato reagisce duramente: «Un fatto estremamente grave. Ho incontrato i genitori che mi hanno riferito l’accaduto. Abbiamo avviato un’indagine interna che potrebbe concludersi con pesantissime sanzioni disciplinari se verranno accertate precise responsabilità».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia