Il traffico scompare sotto piazza Marconi
SPINEA. C’è chi immagina di far sparire via Roma sotto la nuova piazza Marconi, riconsegnando la superficie, oggi per gran parte occupata dalla viabilità, ai cittadini. È un concorso di idee sì, ma con qualche sogno, quello che ha visto partecipare a Spinea oltre 60 professionisti per disegnare il nuovo cuore pulsante della città. Serviranno anni per vederlo e forse non sarà nemmeno uno di quelli in mostra nelle tavole del concorso di idee indetto dal Comune. Chi decide avrà la mano libera, potrà prendere spunti da tutti i progetti o da nessuno. Ma intanto chi, per mestiere, disegna piazze e luoghi urbani di socializzazione, immagina così la nuova piazza della città, che comunque vada e con i tempi necessari, cambierà il volto di Spinea. Se è vero che cemento e traffico oggi la fanno da padroni – sembrano voler dire architetti, ingegneri e progettisti – tanto vale la pena di osare. Osare è anche disegnare una via Roma che scompare letteralmente sotto la nuova piazza, attraversando la zona pedonale in un lungo (ma neanche tanto) sottopasso per sbucare alle spalle della chiesa dei Santi Vito e Modesto. L’idea è del gruppo di progettazione composto da Simone Ruschi, Gesuè Domenico Ariganello e Aldo Cipriani, arrivato secondo al concorso di idee. Il loro progetto individua anche un nuovo asse, per collegare via Fermi con via Matteotti, redistribuendo i flussi di traffico urbano. Terzo classificato il progetto degli architetti Fabio Mancini, Silvia Kliti e Stefania Quintili: il sogno per loro è spostare il traffico dall’asse della Miranese deviandolo in corrispondenza di via Cici per chi proviene da Mirano e di via Cattaneo per chi proviene da Mestre. L’area centrale diventa così una grande area con Ztl, dove potranno transitare solo residenti e il trasporto pubblico. Ma a giudicare meritevole di vittoria è la proposta del gruppo di architetti Roberto Costantini, Mara Paitowschi e Francesco Zalunardo. Il loro sogno racconta una Spinea articolata in spazi urbani collegati che comprendono anche una piazza Fermi, dove tornano i pochi ma suggestivi edifici antichi, come villa del Majno, oggi nascosti dal nuovo cemento. A settembre una mostra presenterà tutte le soluzioni progettuali arrivate in questi mesi, dando visibilità alle ide e ai sogni di una Spinea diversa. Poi la parola spetterà alla politica, sperando che per una volta ci sia spazio per una piazza fatta anche di sogni.
Filippo De Gaspari
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia