"Il tornado ci ha devastato, il governo ci ha dimenticato"

La protesta di chi ha perso casa e lavoro: "Non abbiamo avuto sinora nulla dalle istituzioni, solo dai cittadini"
La protesta degli abitanti della Riviera
La protesta degli abitanti della Riviera

DOLO. La mancanza di risposte e di chiarezza da parte delle istituzioni, l'assenza ad oggi di contributi per la ristrutturazione e la richiesta di aiuto e sostegno per le persone colpite dal tornado.

Questo è stato il senso de “Affinché al vento non segua il silenzio” manifestazione pacifica di protesta organizzata dalla “Associazione Famiglie Tornado 8/7/2015” che si è svolta oggi in località Cesare Musatti a Dolo. Duecentocinquanta le persone hanno partecipato al corteo che ha percorso un tratto di Brentana toccando alcune delle zone più martoriate dal tornado dell'8 luglio scorso.

La manifestazione si è svolta in maniera regolare e pacifica a parte all'inizio quando c'è stato un breve conciliabolo tra gli organizzatori e un gruppo di cittadini che si sono presentati con le bandiere di San Marco. "Vogliamo rappresentare un problema che è di tutti", ha detto Francesco Gislon, presidente della Associazione Famiglie Tornado, "e che riguarda la ricostruzione dopo il tornado e la mancanza di risposte. Non vorrei che questo evento venga strumentalizzato".

Il trattore che ha aperto il corteo di protesta degli abitanti della Riviera devastata dal tornado
Il trattore che ha aperto il corteo di protesta degli abitanti della Riviera devastata dal tornado

Il corteo è stato aperto da un trattore che portava nel rimorchio alcuni tronchi di alberi caduti dopo il tornado. Dietro c'erano le persone che hanno issato un cartello su cui scritto “Il tornado ha devastato. Il Governo ha dimenticato” e che hanno utilizzato fischietti e vuvuzelas per tutto il tragitto. La manifestazione si è conclusa nella rotonda della nuova Bretella Est a fianco delle vie Melloni e Fratelli Bandiera, strade danneggiate dal tornado.

"Sono soddisfatto dell'esito della manifestazione", ha proseguito Gislon, "al governo e alla Regione chiediamo chiarezza sul modo di agire e sui tempi, oltre che sulla Legge di Stabilità. Finora non abbiamo avuto risposte e nessun fondo. Gli unici soldi sono arrivati dai cittadini. Forse abbiamo tempi diversi ma io mi ricordo che abbiamo iniziato a lavorare con 35 gradi e ora siamo sotto zero". C'è stata poi la testimonianza di Tania, titolare del Bar Miele, che ha perso sia la casa che il negozio e che ha ribadito la necessità di rimanere uniti per portare avanti le richieste. L'unico sindaco presente era il grillino Alvise Maniero di Mira. "Siamo ancora qui assieme ai cittadini per rimarcare l'assenza delle istituzioni"", ha detto, ""un ministro e due sottosegretari hanno detto che non ci sarebbero stati aiuto e così è stato. Il paradosso è che ci hanno accordato di spendere dei soldi del Patto di Stabilità ma questi fondi non ci sono e anzi continuiamo a subite tagli nei trasferimenti. Speriamo che dalla Regione arrivo i aiuti promessi. Siamo amareggiati per questa situazione di solitudine"".

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