Il terrazzo “veneziano” con le crepe: è bufera

San Donà. Piazza Indipendenza perde i pezzi a tre anni dall’inaugurazione Il sindaco contatta la ditta esecutrice dei lavori e l’opposizione accusa la giunta
SAN DONA' DI P. - DINO TOMMASELLA - DE POLO- CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA AI RAPPRESENTANTI DELL'ARMA DEI CARABIERI
SAN DONA' DI P. - DINO TOMMASELLA - DE POLO- CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA AI RAPPRESENTANTI DELL'ARMA DEI CARABIERI

Crepe sul “terrazzo veneziano”, piazza Indipendenza rischia di perdere i pezzi a soli tre anni dall’inaugurazione. Le piastrelle in granito baveno sul lastricato sono state immediatamente sistemate dall’impresa Rodighiero subito intervenuta alle prime segnalazioni dei cittadini preoccupati. Si è trattato di un paio di punti in cui erano stati evidenziati dei cedimenti, quindi un intervento trascurabile.

Ma i problemi stanno ora emergendo sotto i portici della piazza realizzati appunto in cotto veneziano, materiale indicato per un palazzo, meno forse per una passeggiata sotto i portici di una pubblica piazza. Le crepe sono visibili in svariati punti e si teme che l’intera pavimentazione debba essere presto ripristinata prima che le crepe peggiorino ancora. Il cotto inoltre dovrebbe essere spesso pulito e lucidato, con costi notevoli da sostenere. Il sindaco è perplesso:

«Sentiremo la ditta che ha eseguito i lavori in merito a questi cedimenti e vedremo che tipo di garanzie e assicurazione è prevista». Ma i consiglieri di opposizione puntano il dito contro il Comune che finora ha trascurato la piazza e non ha curato attentamente la manutenzione e pulizia come ai tempi della precedente giunta che questa piazza aveva voluto fortemente. A questi problemi vanno aggiunti anche quelli annosi della fontana-canale di fianco al consorzio di Bonifica, spesso rotta e con acqua stagnante. L’amministrazione ha ereditato la piazza voluta dall’ex sindaco, Francesca Zaccariotto. Una piazza costata circa tre milioni e mezzo di euro. La piazza, divenuta pedonale, ha rivoluzionato l’intera viabilità del centro, ma molti vorrebbero che tornasse come prima, anche se è quasi impossibile. Purtroppo tanti cittadini disattenti non si accorsero che era nel programma della precedente giunta.

Ennio Mazzon, ex consigliere comunale, ha raccolto un gruppo di persone che vorrebbero ritornare alla vecchia piazza Indipendenza, con la circolazione delle auto almeno lungo un tratto. Lo stesso Mazzon aveva contestato aspramente i lavori ricordando nostalgicamente la piazza com’era, con il monumento quasi centrale, i parcheggi e la possibilità di girarvi attorno. Impossibile ormai spostare le lancette del tempo, anche perché non vi sarebbero gli spazi e l’attuale pedonalizzazione di corso Trentin è diventata un tentativo quasi obbligato per integrarsi alla piazza pedonale. «Se ci sono delle garanzie e assicurazioni sui lavori eseguiti», dice dall’opposizione il consigliere comunale Giansilvio Contarin di Forza Italia, «è il momento che il sindaco Cereser le attivi senza esitare. Resta il fatto che l’altra sera erano parcheggiate in piazza, davanti al centro culturale, ben tre automobili di cui non si sapeva nulla».

Giovanni Cagnassi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia