Il teatro dove si litiga per trovare biglietti: «Prima i Miranesi»

Poltrone vendute al 98,7% e abbonamenti esauriti Ora c’è chi vuole la prelazione riservata ai residenti

MIRANO. Mentre in tutta Italia i teatri di Prosa si svuotano o faticano a restare aperti, a Mirano si fa a pugni per un biglietto.

Se a livello nazionale negli ultimi dieci anni le compagnie teatrali si sono dimezzate ed è calato drasticamente anche il numero di spettatori, al Teatro di Mirano la crisi semplicemente non esiste, anzi, si fatica a soddisfare la domanda. Gestito dal Comune in collaborazione con il centro di produzione teatrale La Piccionaia e Arteven, il teatro di Mirano continua a riempire la platea con proposte che vanno dagli spettacoli classici a rappresentazione più moderne e ricercate che spingono lo spettatore a riflettere su luoghi comuni e valori condivisi.

“La città a Teatro” e “Domeniche a Teatro” sono state le due rassegne principali della passata stagione. La prima prevedeva 7 appuntamenti che hanno registrato 2.764 presenze: un tasso di occupazione del 98,7%. Bene anche la rassegna “Domeniche a Teatro”. Dedicata a famiglie e bambini, i diversi spettacoli hanno visto 1.135 presenze, un incremento dell’11,8% rispetto l’anno precedente.

Ma qual è il segreto di questo palcoscenico? Per Nina Zanotelli, direttrice della programmazione e progetti La Piccionaia, uno dei segreti è: «Il lavoro costante di dialogo con il pubblico. Recependone i gusti e i desideri, ma anche la curiosità verso generi o linguaggi che ancora non conosce, La Piccionaia porta avanti una relazione privilegiata con gli spettatori ed è grazie a questa che il Teatro di Mirano non è solo una sala, ma una casa per chi decide di abitarlo, da un lato e dall’altro del palcoscenico».

Per Renata Cibin, presidente del consiglio comunale con delega alla cultura: «È importante muoversi con grande tempestività, così da poter avere nomi e compagnie di richiamo nazionale e internazionale. Tra i più apprezzati nella passata stagione: Monica Guerritore e Francesca Reggiani, Natalino Balasso e il tango di Naturalis Labor».

I biglietti vanno a ruba e tra chi non li trova qualcuno si arrabbia: «Prima i Miranesi. È quasi impossibile trovare un biglietto e una parte degli abbonamenti sono destinati a persone che non abitano a Mirano» critica uno spettatore stufo di non trovare poltrone disponibili. «Naturalmente ci dispiace per chi rimane fuori –spiega Renata Cibin- ma è la normalità del meccanismo degli abbonamenti e del loro rinnovo: è così in tutti i teatri».

Gli abbonamenti coprono 351 posti su 400 disponibili. Il 20 novembre riparte la stagione e sarà di nuovo caccia al biglietto. —

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